La Stampa - Consultazione Archivio

LE SIRENE SULLA STRADA DELL'EUROPA H 5M57R4 E MAASTRICHT LE SIRENE SULLA STRADA DELL'EUROPA CON molto ritardo, e costretta per forza dalle leggi del suffragio universale, l'Europa di Maastricht è infine sottoposta a quella che Popper chiama la «prova della falsificazione». Le elezioni francesi l'hanno spinta in questa direzione, e più in genere il rafforzamento delle sinistre nell'Unione europea. Socialisti e socialdemocratici non hanno un programma compatto, né fortunatamenie unico: su questioni fondamentali restano divisi in maniera radicale, come si è visto alla riunione di Malmoe in Svezia, e parecchie euforie unanimistiche sono smentite. Certe idee di Jospin sulla centralità dello Stato regolatore e sulla preminenza che dovrebbe avere il governo politico dell'economia non sono condivise da Tony Blair, e forse neppure da D'Alema, e certamente sono respinte da quella parte della socialdemocrazia tedesca impersonata da Gerhard Schròder. Ma per la costruzione della Moneta Unica è giunto comunque il momento della crisi, intesa non necessariamente come fallimento ma come possibile svolta, sfida mentale. Comincia così una fase di apprendimento popperiano, per alcune certezze troppo dogmatiche che governano Maastricht: un apprendimento per trial and error. per prova ed errore, per iporesi e confutazione. Una fase di krisis. appunto, che può condurre alla decadenza dell'Unione ma anche a un riesame, anche a un patto meno precario, oscuro, tra obblighi europei e obblighi imposti dai suffragi universali. Questa è infatti la delicata situazione in cui si trovano le <///'.j democratiche, nell'Europa di oggi: questo oscillare a volte gravoso tra due fonti di legittimità, fra due grandi elettori, fra due constituencits in conflitto. Da una parte c'è il consenso espresso dall'elettore nazionale, che spesso invoca interventi dello Stato Barbara Spinelli CONTINUA A PAG. 9 TERZA COLONNA