Eltsin: sfrattiamo Lenin
Il Presidente: «Vìa dalla Piazza Rossa. Va sepolto nella terra, come voleva». Comunisti furenti Il Presidente: «Vìa dalla Piazza Rossa. Va sepolto nella terra, come voleva». Comunisti furenti Ehsin; sfrattiamo Lenin Referendum per cacciarlo dal Mausoleo MOSCA NOSTRO SERVIZIO Lenin deve riposare in pace. Per interrare finalmente, dopo 73 anni, il cadavere più famoso della Russia, Boris Eltsin propone addirittura un referendum nazionale. Secondo l'uomo che ha distrutto il comunismo in Russia, il padre della rivoluzione «deve essere sepolto nella terra». Una nuova uscita a sorpresa di Eltsin, ultimamente più vivace e attivo che mai, fatta durante una visita a San Pietroburgo. Non è stata una scelta casuale, quella dell'ex capitale russa. «E' qui», ha detto il leader russo in un incontro con gli uomini di cultura, «che Lenin voleva riposare, accanto a sua madre, ma il culto che si è creato della sua persona gliel'ha impedito». E quindi il suo desiderio deve essere soddisfatto, anche se con più di settantanni di ritardo. Quella di togliere la salma di Lenin dalla Piazza Rossa è un'idea che, venuta fuori alla fine degli Anni '80 con la glasnost, ha continuato a saltare fuori con regolarità, l'ultima un paio di mesi fa, provocando ogni volta un acceso dibattito. Per l'intellighenzia della capitale la faccenda assume aspetti quasi mistici: è di qualche anno fa l'intervento di due scienziati che del tutto seriamente affermavano che la Russia non troverà mai la sua strada finché Vladimir Ilic rimarrà insepolto, mandando «radiazioni nefaste». I comunisti da anni temono l'apparizione di un decreto del Cremlino che ordini lo sfratto del loro idolo dai mausoleo. Ma Eltsin stavolta ha voluto condividere la responsabilità con tutti i russi perché, ha detto, questa decisione non può essere presa «nei corridoi del potere». E così sarà il popolo a decidere se dare a Lenin una sepoltura «cristiana» oppure lasciarlo dove sta. Un gesto che molto probabilmente punta a resuscitare l'im¬ magine di un Eltsin riformatore e democratico. Anche se sul padre della rivoluzione ha un giudizio abbastanza tranquillo: «Ha portato molte disgrazie alla Russia, ma fa anche parte della nostra storia». Ma subito dopo, firmando un decreto che proclama festa il 6 giugno, data della nascita del poeta Pushkin, il presidente ha aggiunto che sostituirà il 7 novembre, anniversario della Rivoluzione d'ottobre e ancora giorno di festa. L'iniziativa di Eltsin poi non si fermerà a Lenin. Il padrone del Cremlino vuole che la Piazza Rossa cessi di essere un cimitero e propone di togliere «con civiltà, senza usare le ruspe» - tutte le tombe di personaggi dell'epoca sovietica che si trovano dietro il mausoleo. Stalin, Breznev, Andropov e compagnia potranno trovare riposo in un sepolcro costruito appositamente per loro sul cimitero della nomenklatura Novodevicije. Secondo Eltsin, tra i più ostili alla sua proposta ci saranno sicuramente i comunisti, ma, ha aggiunto minaccioso, «sono abituato a combatterli». L'idea del singolare referendum sulla sepoltura di Lenin è infatti chiaramente una risposta all'iniziativa della maggioranza nazional-comunista alla Duma, che soltanto due giorni fa ha votato una legge che proibisce ogni cambiamento dell'aspetto della Piazza Rossa. Secondo i parlamentari del Pc, sarebbe stata sufficiente a proteggere non solo il mausoleo, ma anche il suo abitante. Il referendum si dovrebbe tenere in autunno, ma la polemica è già esplosa. La Duma - contro la quale peraltro è in questi giorni in corso una campagna propagandistica per chiederne lo scioglimento - ha gridato alla «provocazione». Il presidente della Camera bassa del Parlamento, il comunista Ghennadij Selezniov, ha però cercato di calmare gli animi: «E' una procedura democratica, sono convinto che la maggioranza vorrà conservare il corpo nel mausoleo». Sarebbe una vera delusione per il Cremlino spendere miliardi di rubli per un referendum che poi salverebbe la salma di Lenin. Ma è possibile, perché tutto il dibattito attorno ai cadaveri da spostare non ha mai appassionato troppo i russi. Che per giunta, secondo i vari sondaggi, riconoscono ancora in massa a Lenin meriti di grande statista. AnnaZafesova
Luoghi citati: Russia, San Pietroburgo
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