«Così Craxi incassava i Cct»

«Così Croxi incassava i Cd» «Così Croxi incassava i Cd» Raggio: in Francia, nella casa affittata da Bobo IL CASO MILANO IMENTICATA Portofino da dove era fuggito, lontana Montecarlo dove era di casa - come Cuernavaca, in Messico, dove è stato arrestato - Maiirizio Raggio mal sopporta la sua nuova condizione di detenuto nel carcere di Opera. «Sono in una cella tre per tre...», si lamenta con il pubblico ministero Francesco Greco, durante l'ultimo interrogatorio avvenuto due giorni fa in procura. Poi, anche Maurizio Raggio, l'uomo di fiducia di Craxi, come la sua compagna di un tempo, la contessa Francesca Vacca Graffagni vedova Agusta, ai magistrati racconta tutto per bene. A partire da quell'addio all'Italia, dove erano ricercati per Mani pulite. «Ma io non volevo fuggire. La riprova è che il tragitto da Portofino a Montecarlo, avvenne a 80 chilometri all'ora. Alla guida dell'auto c'era il mio autista», racconta la contessa il 22 maggio, ore 16 e 55. Ma poi precisa: «Il mio autista mi disse che ci seguiva una macchina. Al casello ci affiancarono, chiamai col telefonino mio nipote e mio fratello, i quali mi consigliarono di dare disposizione affinché si accelerasse l'andatura della macchina. Il che avvenne». Da Montecarlo, dove la contessa incontra Raggio reduce da un viaggio in Tunisia da Bettino Craxi, la coppia vola a Londra «al fine di seguire alcune faccende legate alla mia eredità». Ma è Maurizio Raggio, a raccontare i suoi rapporti con l'ex segretario del partito socialista italiano. «Nel '93, durante una mia visita in Tunisia, Craxi mi chiese se era possibile incassare dei Cct», racconta. E aggiunge: «Mi dichiarai disponibile e Craxi mi consegnò una partita di titoli del valore di un miliardo, un miliardo e mezzo di lire». Non solo a Tunisi, avvennero quei passaggi di Cct. Senza passaporto, ufficialmente latitante, Bettino Craxi - secondo Raggio - si muo¬ veva tuttavia con una certa facilità: «Tutte le consegne che Craxi ebbe a farmi di Cct, avvennero all'estero. In Tunisia e in Francia». E ancora: «Craxi mi ha sempre chiesto solamente la vendita dei Cct, ma non mi ha mai chiesto alcuna somma di danaro. Gli dissi solo che il controvalore dei Cct era depositato presso un fi¬ duciario svizzero e che era a sua disposizione». Del passaggio di Cct in Francia Maurizio Raggio, non ha un ricordo preciso. A verbale, aggiunge però particolari che tirano in ballo Vittorio «Bobo» Craxi: «L'incontro con Bettino Craxi avvenne in Francia, in una zona costiera, in una casa affittata nel mese di ottobre-no¬ vembre '93 da suo figlio, il quale in tal modo voleva sottrarsi al clima a lui poco favorevole, per le vicende che avevano coinvolto il padre in Milano». Con i magistrati del pool che gli tenevano il fiato sul collo, Craxi sembra impossibilitato a muoversi da Hammamet. Una soluzione gliela fornisce Raggio: «Von Seefried (legale svizzero, in affari con Raggio, ndr) con un milione e mezzo di dollari acquista una società di aeroleasing, intestandola alla figlia». La società acquista il Citation 2 di cui si servirà Bettino Craxi. Anche per un viaggio in Messico, nel maggio del '94. Di quel viaggio, Maurizio Raggio ricorda pure i particolari della rotta: «Genova-Tunisi-MessicoTunisi-Genova». Davanti ai magistrati Raggio, racconta anche di Gbr, la televisione romana di Ania Pieroni, amica dell'ex segretario del psi. Spiega, Raggio: «Gbr aveva dei debiti nei confronti dei dipendenti. Ne parlai con Craxi, il quale aveva ritenuto di chiedermi un consiglio. Suggerii la costituzione di una società inglese, la Jellostone. Tale società acquistò il 40% della Gbr. Fui io a versare i 3 miliardi per l'acquisto della televisione». [f. poi.] L'interrogatorio del pm Greco «All'inizio non volevo fuggire «L'ex leader del psi non chiese denaro Lo avevo depositato tutto in Svizzera» | Nella foto accanto al titolo l'ex presidente del Consiglio Bettino Craxi Qui accanto Maurizio Raggio e la contessa Agusta Vacca in un'immagine di alcuni anni fa