«Illegittimo perquisire l'ex pm»

La Cassazione La Cassazione «Illegittimo perquisire l'ex pm» ROMA. Insufficienti i fatti, insufficienti i tempi indicati. Nei decreti di perquisizione e sequestro emessi contro Antonio Di Pietro dalla procura di Brescia, il 4 dicembre scorso, non sono stati indicati elementi tali da rendere concreta, anche se in modo ancora sommario e provvisorio, l'ipotesi di concussione in danno a Pierfrancesco Pacini Battaglia, e da legittimare così i prowedimenti del giudice. Lo afferma la VI sezione penale della Cassazione, che così ha spiegato perché, il 26 marzo scorso, ha ritenuto corretta la decisione del Tribunale della libertà di restituire all'ex ministro dei Lavori pubblici le carte che gli erano state prese. Alla Suprema Corte si era rivolto il pg di Brescia sostenendo che nei decreti in questione non vi era, fra l'altro, alcuna «indeterminatezza» della condotta materiale addebitata agli indagati: Di Pietro, Giuseppe Lucibello e Antonio D'Adamo. Ma per la Cassazione «il decreto di perquisizione e sequestro non può limitarsi alla mera indicazione degli articoli di legge che si sussumono violati». La perquisizione è, infatti, «un mezzo di ricerca della prova in relazione ad un'ipotesi di reato che nel relativo provvedimento deve essere sufficientemente determinato nei suoi elementi fattuali». Altrimenti, in difetto di specifici e precisi riferimenti, si trasformerebbe in «un mezzo di acqusizione della notitia criminis» e come tale inammissibile perché «lesivo della libertà individuale costituzionalmente garantita». Secondo la Cassazione è poi infondato il ricorso del pg, per cui il richiamo alle operazioni finanziarie, societarie ed economiche che sarebbero «intervenute fra gli indagati (Di Pietro, Lucibello e D'Adamo) e il soggetto danneggiato (Pacini Battaglia) era da considerare sufficiente ad indicare "la fattispecie concreta" nei suoi elementi essenziali». [Agi]

Persone citate: Antonio D'adamo, Antonio Di Pietro, D'adamo, Di Pietro, Giuseppe Lucibello, Lucibello, Pacini Battaglia, Pierfrancesco Pacini Battaglia

Luoghi citati: Brescia, Roma