«Torniamo al Codice Rocco» di Mario Baudino

Al convegno di Liberal l'ex presidente protagonista con le sue provocazioni sulla Seconda Repubblica Al convegno di Liberal l'ex presidente protagonista con le sue provocazioni sulla Seconda Repubblica Torniamo al Codice tocco- « » Cossiga: è meglio di una riforma sbagliata NAPOLI DAL NOSTRO INVIATO «Berlusconi? Gli ho telefonato. Volevo essere rassicurato sul suo stato di salute». Francesco Cossiga al convegno di «Liberal» deve parlare di Prima Repubblica, ma dopo il voto della Bicamerale non gli fa difetto la voglia di rispondere a domande sulla Seconda in fasce: «Non abbiamo discusso di politica. Nemmeno un consiglio». E Di Pietro? «Lo vedo nell'Ulivo, ma chissà se c'è spazio per un altro partito oltre il pds». Non sarà il vostro asso «presidenzialista» nella manica? «Gli assi è meglio averli in mano. Nella manica non è morale». E l'ex presidente (che ribadisce di non considerarsi comunque un possibile «salvatore della patria» magari con Segni e Occhetto) infila un tema della giornata, che è cominciata proprio parlando di etica per arrivare a sera di fronte a un problema di etica civile, con Marco Pannella avvolto da un lenzuolo mentre discute di Prima Repubblica e ricorda a tutti l'imminenza dei referendum. Perché il convegno di «Liberal», ieri, fra i molti spunti ha raccontato, in qualche modo, anche una storia. Una storia italiana, nonostante l'islamista Bernard Lewis o il rabbino Rosen che hanno forniti analisi sul rapporto tra religioni, e in particolare l'Islam, con le idee di libertà e democrazia. Proprio in tema religioso ha costituito di per sé un evento la presenza «fuori sede», quindi eccezionale, del cardinal Ruini: che tuttavia discutendo della possibilità di un incontro o di un «patto» tra etica laica ed etica religiosa, non è andato poi oltre la rivendicazione implicita di una autonomia della seconda. L'uomo religioso «ha una sua irriducibilità non riconducibile a categorie sociali e nemmeno forse a categorie etiche». E il «laico»? Qui cominciano i dolori. Lo storico Giorgio Rumi lascia cadere, quasi incidentalmente, un tema destinato a «crescere» in modo trasversale nei dibattiti successivi: in Italia non esistono due morali, quella laica e quella religiosa, ma ce n'è anche una terza, «del sangue e della roba». Quella degli scandali, del familismo, degli interessi corporativi, antica e rocciosa. L'aveva «letta» Goethe nel suo viaggio in Italia, la può leggere lo storico anche solo guardando magari alla «Prima Repubblica», tema dell'incontro di Cossiga con l'ex presidente della Corte Costituzionale Antonio Baldassarre, il costituzionalista Augusto Barbera, il filosofo Lucio Colletti e Marco Pannella. Cossiga definisce la «Prima Repubblica» proprio a partire da due etiche contrapposte e a loro modo paralizzanti: lo strabismo nei sistemi di valori fra Est e Ovest, la due «chiese», gli interdetti reciproci, le discriminazioni e i consociativismi. «Una democrazia non liberale che però fu l'unica possibile». Dà sfogo al sarcasmo e duetta con Pannella, in perfetto accordo: tanto che la K assegnata al suo nome in antichi tempi viene trionfalmente e scherzosamente trasferita, da Pannella, alla Konfindustria. Quando il leader radicale osserva che «tutti i magistrati del mondo sperano di diventare sceriffi all'italiana» trova un Cossiga perfettamente consentaneo che gli risponde giocando sulla «giustizia fondata sulla delazione e sull'intercettazione». Anzi, che provocatoriamente annuncia: «Mi batterò perché sia richiamato in vigore il codice Rocco» (decisamente illiberale), «e con il pm organo di giustizia controllato da un giudice istruttore, se non sarà varata una seria riforma». Tempo scaduto. Ormai tocca a Sartori infilzare Buttiglione, sul tema delle riforme, nella tavola ro¬ tonda con Brancoli e Adornato. Il politico annuncia che dal semi-presidenzialismo non si torna indietro, ma per il sistema elettorale la cosa migliore è «dar tempo» ai partiti perché imparino a raggrupparsi, sul modello del «ressemblement» francese. Il sistema elettorale verrà scelto dopo, sul base dei risultati di questo travaglio. Per lo studioso, questo è davvero troppo: «E' quattro anni che aspettiamo che vi aggregriate. Io non ci casco». Non ci casca neanche Rodolfo Brancoli, che svolge l'analisi sulle resistenze corporative della classe politica a una seria riforma delle legge elettorale, «travestite» da difesa delle molte identità presenti nel Paese. Sembra, con altre parole, il discorso di Rumi sulla «terza etica». Se, come dice Sartori «siamo a 1 metro dal risultato e a 10 centimetri dal disastro», il fantasma della libertà evocato da Pannella avrà un futuro pieno di impegni. Mario Baudino L'ex presidente della Repubblica Francesco Cossiga con Marco Pannella

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