La mafia perde il nuovo Padrino
m \ L'erede di Riina catturato dalla polizia a Bagheria assieme a due complici La mafia perde il nuovo Padrino Preso Aglieri, Brusca ha riconosciuto una sua fotografia PALERMO DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Anche Pietro Aglieri è caduto. L'ha catturato la polizia ieri alle 9,30 dopo otto anni di latitanza, grazie ad una foto riconosciuta dal boss Giovanni Brusca. Trecento poliziotti, sin dall'una di notte, hanno circondato il suo covo, un magazzino per essiccare agrumi tra Bagheria e Ficarazzi, nella cintura di Palermo. Con il superboss sono stati ammanettati Natale Gambino e Giuseppe La Mattina, imputati con lui per la strage di via d'Amelio in cui furono uccisi Paolo Borsellino e cinque agenti della scorta. Proprio Aglieri avrebbe pigiato il tasto del comando a distanza che provocò l'espolosione. E' accusato anche della strage di Capaci, con vittime Giovanni Falcone, la moglie e altri tre poliziotti. Aglieri, 38 anni, indicato due anni fa dal britannico «The Guardian» come l'italiano più famoso, è già condannato all'ergastolo per l'omicidio del giudice Antonino Scopelliti e a 12 anni per associazione mafiosa. Ora è imputato anche per l'omicidio dell'eurodeputato ed ex sindaco di Palermo Salvo Lima. Non ha opposto resistenza, così come i suoi due gregari. Èrano disarmati e, quando i poliziotti hanno fatto irruzione, mitra in pugno e i volti coperti da passamontagna, i tre hanno offerto i polsi alle manette. Aglieri era quasi irriconoscibile rispetto alle vecchie segnaletiche: semicalvo, grigi i pochi capelli che gli rimangono, sciupato. Indossava pantaloni di tela scuri e una polo blu. Nel deposito, ai margini della strada statale 113, c'era anche un altarino con immagini sacre. Modesto l'arredamento, un grande disordine. Il superboss, ricercato dal dicembre 1989, dopo la cattura di Riina avvenuta il 15 gennaio 1993 e dopo quelle di Leoluca Bagarella e Giovanni Brusca, bruciate le. tappe, aveva assunto la guida di Cosa Nostra con Bernardo Provenzano, latitante da 28 anni, l'altro ultrasessantenne coprotagoni- sta corleonese della presa di Palermo all'inizio degli Anni Ottanta. Aglieri, soprarmominato «Signurinu» per la ricercatezza nel vestire, nel pomeriggio ha lasciato la questura scortato da decine di agenti, in un silenzio gelido. Nessuno ha applaudito, come invece avvenne per l'arresto di Brusca, E' stato trasferito nel carcere dell'Ucciardone, braccio riservato ai mafiosi. Allievo del seminario arcivescovile alle medie, ma- turità classica al liceo diocesano di Monreale, quindi para nella Folgore, a ventiquattro anni già boss di prima grandezza a capo della «famiglia» di Santa Maria di Gesù dopo l'uccisione di Giovanni Bontade e della moglie Francesca Citarda. Un personaggio controverso e ambiguo, feroce assassino e trafficante di droga, ricco, ma non ancora colpito nei suoi interessi economici. I grandi latitanti ora sono tre: oltre a Provenzano, Mariano Tullio Troia e Matteo Messina Denaro. Il questore Antonio Manganelli, inviato a Palermo proprio per stanare i latitanti della mafia, ha commentato con soddisfazione la notizia che è stata data in apertura di tutti i telegiornali e i giornali radio e che ha avuto larga diffusione anche all'estero. Il procuratore Gian Carlo Caselli l'ha appresa durante un convegno a Villa Igiea dal sindaco Leoluca Orlando che era al microfono. Poco dopo Caselli è giunto in questura dove, con Manganelli e il capo della Mobile e i suoi vice, Luigi Savina e Francesco Misiti, ha avuto un primo incontro con Aglieri. «L'arresto non basta per affermare che siamo alla fine della strada», ha detto dopo. Soddisfatti i commenti del ministro dell'Interno, Giorgio Napolitano, dal capo della polizia, Fernando Masone. Antonio Ravidà Si nascondeva in un magazzino usato per essiccare gli agrumi Vestiva elegantemente ha fatto gli studi classici nel seminario di Palermo I guadagni miliardari con i traffici di droga Un maestro per i Killer nio Mproprimafia,sfazioin apegiornadiffuscuratopresa Igiea che erPocstura po delSavinun p«L'arrche sidetto del mNapolFernaVesha fnelI guconUni wm m
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