«Negato il diritto all'amore»

«Negato il diritto all'amore» «Negato il diritto all'amore» L'ex ministro Guidi: ha vinto la logica della burocrazia Onorevole Antonio Guidi, lei è stato ministro per la Famiglia ed è disabile: come valuta questa sentenza? «Orribile, e dirò di più: non finisce qui. Voglio andare a Palermo per incontrare quei genitori e offrire loro il mio aiuto, come neuropsichiatra infantile, per far subito ricorso. E come onorevole presenterò un'interrogazione al ministro Flick». Però il giudice pare l'abbia ponderata a lungo, chiedendo l'intervento di esperti... «Appunto, è un'aggravante. Se fosse stato qualcosa deciso d'impulso sarebbe stato comunque grave,.ma così è ancora peggio: è negare il diritto all'amore a quella famiglia». Perché, onorevole? «Perché se una famiglia, in una città povera di servizi sociali come Palermo, è riuscita ad accudire amorevolmente una figlia colpita da handicap grave, significa che la sua capacità di donare affetto è immensa, e merita di essere rivolta a un'altra persona. A un figlio in più, che porterebbe una fresca ventata di normalità a quell'altra disgraziata figlia: non potrebbe che ricavarne giovamento. Sono i migliori genitori possibili». Ma il giudice sostiene che l'adottate sarebbe turbato dalla presenza di quella bambina.... «E' l'aspetto più inquietante della sentenza. Con questo criterio ci dovrebbero essere famiglie per chi ha handicap, e famiglie per bambini normali. Mia sorella avrebbe dovu- to andar via. E' inaudito, spia di una mentalità che va fermata subito. Ma come? Proprio ora che stiamo cercando di far capire che anche i bimbi adottabili con handicap, e sono tanti, hanno diritto di uscire dagli istituti per andare in famiglia, arriva questa sentenza che ribalta il problema e dice: non mescoliamo chi è sano e chi no?». Un caso di superficialità? «Direi un caso in cui ha prevalso la logica burocratica: le carte di un'opinabile scienza, rappresentata da una psicologa giudice d'onore, vincono sulla coscienza. Una prospettiva sbagliata che va fermata perché può essere un precedente gravissimo, breccia nella diga che va chiusa subito por non far entrare un mare di egoismo. E' l'esempio di una cultura intollerabile alle soglie del Duemila. Andrà combattuta a prescindere dall'appartenenza politica, perché la solidarietà non ha colore. Sporo che quel giudice mediti su ciò che ha fatto, anche se l'ha tatto por un presunto fin di bene: la via dell'Inferno è lastricata dalle buone intenzioni». Paolo Potetti

Persone citate: Antonio Guidi, Flick, Paolo Potetti

Luoghi citati: Palermo