La vacanza d'amore finisce nel sangue

L'uomo voleva sposare una ragazza dell'Avana, ma l'ex marito gli ha sparato alla testa L'uomo voleva sposare una ragazza dell'Avana, ma l'ex marito gli ha sparato alla testa La vacanza d'amore finisce nel sangue Turista italiano assassinato a Cuba L'AVANA. Una passione fatale, scoppiata sotto il torrido sole cubano. Lui è un turista italiano, lei un'affittacamere dell'Avana. Si erano conosciuti tre anni fa e avevano deciso di sposarsi. Proprio in questi giorni stavano facendo tutti i documenti necessari. Ma l'ex marito li ha sorpresi nella casa dello zio della donna in un atteggiamento che un testimone ha definito «inequivocabile». L'uomo si è sentito tradito, ha estratto la pistola e sparato a bruciapelo alla testa del malcapitato turista. Poi ha chiamato la polizia e si è consegnato senza fare storie. La vittima di questo delitto passionale è Matteo Siano, di nazionalità italiana ma residente in Svizzera, a Bellinzona. A Cuba si divertiva, tanto che aveva deciso di prolungare le sue vacanze di una settimana. Giunto nell'isola a metà maggio deciso a fermarsi due settimane, Siano, 26 anni, pasticciere, si era trasferito più volte e da alcuni giorni stava nella casa dello zio della donna che amava, con la quale aveva già trascorso lunghi periodi in Svizzera. Secondo alcune testimonianze, il giovane italiano è stato sorpreso dall'ex coniuge di lei, entrato all'improvviso nella camera dove i due stavano trascorrendo un momento di intimità. L'uomo, di cui non è stata resa nota l'identità, ha sparato a bruciapelo uccidendo l'italiano e gettandone il cadavere in strada. Quindi ha atteso l'arrivo della polizia. Le autorità consolari italiane hanno avvertito i familiari del giovane e stanno svolgendo tutte le formalità per facilitare il rientro in patria della salma. Sarebbe stata una storia d'amore come tante a Cuba, senza quell'epilogo imprevisto e tragico. Una delle avventure che molti turisti vanno a cercare in quest'isola caraibica, dove bellissime ragazze (le chiamano «jineteras», cioè cavallerizze) si offrono per un giorno o per un mese in cambio di qualche regalo o di pochi dollari. L'indiscusso fascino delle cubane e la disponibilità verso gli stranieri, determinata dalla crisi economica, sono gli ingredienti, non di rado a rischio, di un turismo che spesso alle bellezze del mare delle Antille, alla seduzione coloniale e un po' decadente dell'Avana e alla dolcezza del clima unisce quella delle splendide mulatte e creole che vedono in un'ora o una notte d'amore con lo straniero un modo di sbarcare il lunario. Le jineteras, che a ogni angolo di strada abbordano i turisti - il maggior numero dei quali provenienti dall'Italia -, non sono prostitute in senso stretto, ma giovani donne, alcune poco più che ragazzine, con un figlio o un genitore da mantenere e cui non bastano le spartane assegnazioni delle tessere annonarie o che desiderano semplicemente elevare il proprio standard di vita. Anche se rispetto ai tempi del dittatore Fulgencio Batista quando Cuba era considerata una sorta di postribolo degli Stati Uni¬ ti - le cubane hanno ritrovato una dignità che sembrava perduta, il governo di Fidel Castro ormai da anni è impegnato in una lotta al fenomeno che lede l'irnmagine della rivoluzione. Negli alberghi è quasi impossibile introdurre una donna locale e all'uscita dei locali notturni la polizia fa controlli rigorosi sulle ragazze che si accompagnano ai turisti. Non tutte le storie d'amore, però, hanno come sfondo il sesso a pagamento. Molte sono le cubane che si innamorano dello straniero che ha perso la testa per loro e che finiscono per sposarlo. Come era accaduto a Matteo Siano. Ir, cri.] Un'immagine di Cuba, dove mercoledì un turista italiano è stato ucciso

Persone citate: Bellinzona, Fidel Castro, Matteo Siano, Siano