«Un racket nel mondo delle aste» di R. Cri.
New York: inchiesta su Sotheby's, Christie's e alcuni fra i più celebri galleristi New York: inchiesta su Sotheby's, Christie's e alcuni fra i più celebri galleristi «Un racket nel mondo delle aste» Secondo l'accusa, i collezionisti si accorderebbero sui prezzi di acquisto per guadagnare più soldi WASHINGTON. Nuove ombre sul mondo dell'arte: il dipartimento della Giustizia americano ha aperto un'inchiesta nelle cui maglie rischiano di incappare le due più importanti case d'aste di New York e anche decine di celebri galleristi, tutti sospettati di «calmierare» in segreto i prezzi dei quadri per aumentare i propri margini di profitto. Coinvolte nelle indagini sono sia Sotheby's che Christie's, più una ventina dei più famosi galleristi di Manhattan, da Richard Feigen a William Acquavelia, da Knoedler fr Company, fino a Colnaghi e a Hirsch &• Adler. E' stata la stessa Christie's a informare ufficialmente i propri azionisti dell'inchiesta alla borsa di Londra, ma molte voci dell'azione in corso della magistratura giravano già da settimane negli ambienti del commercio dell'arte. «Abbiamo ricevuto una richiesta ufficiale di documenti da parte del dipartimento della Giustizia americano sulla conduzione del mercato dell'arte in America», ha reso noto la casa d'aste nella comunicazione destinata agli azionisti. Christie's ha inoltre annunciato che un'analoga richiesta della magistratura è stata fatta «ad altre case d'aste di New York e ad altri galleristi di gran nome». La «mafia dell'arte», secondo i sospetti degli investigatori, consisteva in un club di «grandi acquirenti» che si accordavano per non puntare l'uno contro l'altro nel corso delle aste. Questa pratica fà sì che i prezzi delle opere d'arte non salgano alle stelle e i galleristi possono così rivendere le opere acquistate a buon mercato garantendosi alti margini di profitto. «Ma si tratta di un gioco commerciale illegale, come voler calmierare il prezzo del latte oppure del cemento», ha dichiarato al «New York Times» Donald Baker, un avvocato che per anni è stato alla guida della divisione antitrust del dipartimento della Giustizia. Intanto, una conferma parziale dell'indagine in corso è venuta dallo stesso dipartimento: «La divi¬ sione antitrust sta adesso verificando la possibilità di pratiche che violano la concorrenza nell'ambito del mercato dell'arte», ha dichiarato ieri la portavoce Gina Talamona. E, da parte sua, anche Sotheby's ha ammesso di essere finita nel mirino dei magistrati con una richiesta di documenti. «Noi stiamo pienamente collaborando con la giustizia, mettendo a disposizione tutte le informazioni che sono in nostro possesso», ha indicato ieri un comunicato diffuso dalla casa d'aste, già finita nel mirino dei giudici italiani dopo che il libro di un giornalista inglese l'aveva accusata di avere venduto opere d'arte importante illegalmente dall'India. [r. cri.]
Persone citate: Adler, Colnaghi, Donald Baker, Gina Talamona, Hirsch, Richard Feigen, William Acquavelia
Luoghi citati: India, Londra, Manhattan, New York, Washington
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