Attentato nel cantiere della caserma dell'Arma

Attentato nel cantiere della caserma dell'Arma Asti: l'impresa appartiene a Daniel Ducruet Attentato nel cantiere della caserma dell'Arma ASTI. Racket con «tangentopoli» a fare da sfondo? E' una delle ipotesi a proposito dell'incendio di un prefabbricato adibito a ufficio della società di costruzioni milanese «Armando Torri» nella periferia Est di Asti. L'edificio si trova nel cantiere della nuova caserma dei carabinieri, abbandonato da un anno e mezzo a causa delle difficoltà finanziarie dell'azienda. L'edificio è stato distrutto da una molotov. Qualcuno ha forzato il cancello e ha messo a soqquadro. Poi ha gettato una bottiglia di vetro piena di liquido infiammabile. Le indagini stanno valutando se vi siano collegamenti con le indagini sulla società di costruzioni «(Armando Torri», fra i cui titolari figurano i fratelli Alain e Daniel Ducruet (l'ex marito di Stephanie di Monaco). La società però è stata dichiarata fallita in aprile. La magistratura astigiana aveva ravvisato gli estremi di una truffa ai danni dello Stato in un'operazione finanziaria di un socio della «Torri», il commerciante astigiano Franco Chiarolanza. Secondo la magistratura, Chiarolanza aveva versato alla società parte dei 3 miliardi di risarcimento per i danni subiti dalla sua boutique durante l'alluvione. La procura ha considerato «gonfiato» l'indennizzo. Chiarolanza era poi uscito dalla società, dopo aver ceduto le sue quote. Si era aperto poi un nuovo filone di indagini a proposito della presunta «facilitazione» da parte di un funzionario del ministero dei Lavori Pubblici nei confronti della «Torri». Sulla vicenda, la procura, a febbraio aveva interrogato anche l'ex ministro Di Pietro. L'ex pm di «Mani pulite», entrando nel ministero aveva allontanato il funzionario collegato alla «Torri». [f. e]

Persone citate: Armando Torri, Chiarolanza, Daniel Ducruet, Di Pietro, Franco Chiarolanza

Luoghi citati: Asti, Monaco