Chretien, vittoria amara

Resta premier ma perde 22 seggi rispetto alle elezioni del '93 CANADA Resta premier ma perde 22 seggi rispetto alle elezioni del '93 Chretien, vittoria amara In calo anche i separatisti del Quebec OTTAWA. Il premier federale canadese Jean Chretien ha vinto per un soffio la sua scommessa: nelle elezioni anticipate che si sono svolte l'altro ieri in Canada con 20 milioni di elettori chiamati alle urne, il partito liberale ha riconquistato la maggioranza, anche se di misura, alla Camera ricevendo quell'iniezione di fiducia che Chretien aveva chiesto ai canadesi per portare avanti la politica di risanamento del deficit e morbida riforma dello Stato sociale. I liberali hanno ottenuto 155 dei 301 seggi della Camera, 22 in meno rispetto alle elezioni del 1993, mentre il reform party di Preston Manning ha raggiunto un ottimo risultato imponendosi con 60 seggi, otto in più rispetto alle scorse parlamentari, come il principale partito d'opposizione. I riformisti fautori della linea dura con i separatisti del Quebec hanno fatto il pieno di voti nelle province occidentali anglofone. Risultati abbastanza deludenti si registrano invece in casa del «bloc quebegois»: il partito separatista del leader francofono Gilles Duceppe, che comunque è rimasto il più forte in Quebec, non ha mantenuto i 54 seggi, conquistandone soltanto 44. Il partito liberale di Chretien si è piazzato secondo. Visto il risultato delle urne, è probabile che quella di ieri sia stata l'ultima elezione della lunga carriera politica del sessantatreenne Chretien. Per lui non è stato un finale glorioso. Si è rivelata quindi una scelta sciagurata quella di indire elezioni con tanto anticipo e oggi sono in molti a chiedersi il perché. Il premier aveva detto che in caso di vittoria sarebbe rimasto in carica fino alla scadenza del mandato. Ma ora anche i suoi più fedeli alleati gli suggeriscono di passare la mano al ministro delle Finanze Paul Martin. Secondo Manning la rimonta del reform party a danno dei separatisti francofoni dovrebbe essere accolta con sollievo dai federalisti: «Qualcuno - ha sottolineato - potrebbe obiettare che il nuovo Parlamento è diviso. Ritengo che il Canada sia entrato in una stagione di transizione, cui bisogna dare il benvenuto». Soddisfatta dei risultati conseguiti alle urne anche il leader del new democratic party, Alexa Mcdonough. Forte dei 21 seggi conquistati - contro i nove del 1993 - ha sottolineato che il new democratic party è l'unico partito d'opposizione in cui si riconoscono i canadesi. Il riferimento è ai riformisti di Manning che sono principalmente concentrati nelle province anglofone occidentali. «I canadesi hanno scelto i valori della tolleranza e dell'apertura»: con queste parole, unitamente alla promessa di preparare il Canada al Duemila, il premier federale Jean Chretien ha commentato, appena appresi i risultati del voto, la riconquista da parte del partito liberale della maggioranza parlamentare, con 155 seggi. «Sono febee del fatto che abbiamo vinto in tutto il Canada - ha enfatizzato il leader liberale -. Ancora una volta daremo vita ad un governo nazionale». [Adnkronos] Jean Chretien premier del Canada è riuscito a riconquistare seppur di misura la fiducia del Paese anche se ha perso molti voti

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