«Perché il 513 non va avanti?»

«Perché il 513 non va avanti?» Giustizia, allarme di Berlusconi «Perché il 513 non va avanti?» ROMA. «Sono preoccupato del fatto che la riforma del 513 non vada avanti, una cosa che non esiste in uno Stato di diritto». Silvio Berlusconi torna a sollevare la questione-giustizia al termine della giornata trascorsa alla Sala della Regina, per il voto in Bicamerale. Il leader del Polo fa riferimento «a situazioni che conosco di persona» ed alla posizione di «persone che conosco» per criticare, sostanzialmente, il sistema dei collaboratori di giustizia: «Ci sono casi di gente che conosco, e che sono lontanissime dal poter aver commesso ciò di cui sono accusate, che devono rispondere di null'altro che non siano le dichiarazioni di pentiti che dipendono in tutto, protezione, vitto, alloggio, retribuzione, dal Pm». Pentiti - osserva ancora Silvio Berlusconi - che «cercano di captare ciò che possa far piacere ascoltare a quel Pm per collaborare al suo teorema». E' proprio il concetto di teorema che Berlusconi usa per rilevare che «la mentalità del pm ora non è quella di chi cerca anche prove a difesa dell'indagato, ma di chi rifiuta tutto ciò che è contrario al proprio teorema». Una prospettiva che riporta alla separazione fisica degli spazi di lavoro di pm e giudici che, ribadisce, «devono incontrarsi solo in Tribunale». [Agi]

Persone citate: Berlusconi, Silvio Berlusconi

Luoghi citati: Roma