GUERRA CONTRO I CIVILI di Barbara Spinelli
GUERRA CONTRO I CIVILI ELEZIONI IN ALGERIA GUERRA CONTRO I CIVILI HA detto qualche giorno fa un integralista islamico, interrogato dal giornale Liberation, che la popolazione d'Algeria «merita quel che le sta accadendo, perché è un popolo di cani». Le donne meritano di esser sgozzate, decapitate, stuprate per evitare che il loro corpo acceda in Paradiso. I neonati e i bambini meritano di esser scaraventati contro le pareti delle case, massacrati assieme alle inermi famiglie. Così come meritano punizione mortifera i giornalisti che indagano sui mali del Paese, i musicisti e gli artisti, i frequentatori di autobus mercati o caffè. Tutti questi civili sono cani, poiché tradiscono Dio e slioì rappresentanti terreni che sono il Fis, il Già. Non hanno umana dignità né diritto di esprimersi, alle legislative che avranno luogo domani, perché «hanno sostenuto il Fis quando tutto andava bene, e 'abbandonano nei momenti difficili». Contro questa popolazione fedifraga si ribellano gli integralisti, che moltiplicano i massacri alla vigilia del voto. Di fronte agli occhi hanno una società che è stanca di tanto terrore, e che diserta l'integra lismo violento nelle roccaforti stesse del Fronte di Salvezza, Prendono le distanze gli abitanti di Algeri, o della pianura adiacente che è Mitidja, zona già fedele al Fis. Prendono le distanze le donne, i giovani. A Mitidja si sono formati gruppi di autodifesa guidati da cittadi ni a suo tempo affiliati al Fis, che si armano perché hanno l'impressione che le forze del regime non proteggano a sufficienza i civili. In tutta l'Algeria si estendono ormai questi vii laggi autodifesi, cui Zeroual di stribuisce le armi non senza una certa circospezione. Hanno cominciato i villaggi berberi della Cabilia, dove più intensa è l'ostilità contro l'integralismo Fu Sai'd Sadi, capo berbero del partito laico che si chiama Red (Movimento per la cultura e la democrazia), che propose ne '94 queste forme di autodifesa Amnesty International si indigna dal suo quartiere generale Barbara Spinelli CONTINUA A PAG. 14 SECONDA COLONNA
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