Sinopoli, alla riscoperta di Mahler di Giorgio Pestelli

Sinopoli, alla riscoperta di Mahler All'Auditorium Rai, inaugurazione delle Serate Musicali di Primavera Sinopoli, alla riscoperta di Mahler Ha diretto ['«Orchestra Sinfonica Nazionale» Giuseppe Sinopoli ha inaugurato all'Auditorium della Rai le Serate Musicali di Primavera 1997 dirigendo l'Orchestra Sinfonica Nazionale in «Das Klagende lied» di Gustav Mahler; la manifestazione inaugurava allo stesso tempo un grandioso «Ciclo Mahler» da sviluppare nella prossima stagione, e il concerto ha avuto subito due repliche a Roma: dove alternandosi con Torino e altre sedi, l'Orchestra, «appunto nazionale», presenterà sotto la giuda di Sinopoli tutta l'opera sinfonica mahleriana. Alla prima notizia del progetto si è avuta dapprima una sensa- zione di qualcosa di «già sentito», di qualcosa che arrivi in ritardo: nel senso che se c'è un autore, negli ultimi due decenni, che sia stato spremuto a dovere, e cruindi bisognoso di riposare, questi è proprio Mahler; inoltre il «Klagende lied», opera della prima giovinezza, restava nel ricordo con qualcosa di indefinito e di faticoso. Ma tutte queste sensazioni, come spesso avviene, non tenevano conto del fatto che le opere classiche vivono nella realtà sonora che di volta in volta se ne dà; ripartono sempre da capo, se chi le assume le risente da capo come cose nuove; e Mahler, chiaramente, a Sinopoli ha ancora molte cose da dire. Risultato: non solo una delle più belle serate della stagione, ma la scoperta di un «Klagende Lied» nuovo, niente affatto indefinito, ma serrato sul suo nucleo poetico, fervida sintesi di tutto il Mahler futuro. L'incanto di questa interpretazione di Sinopoli è il senso di fiaba, di leggenda che ne sprigiona: e quindi la lievità, la trasparenza, la persistente malinconia, ogni tanto scossa via da scorci drammatici, come improvvisi colpi di vento; i lamenti dei legni, il color cenere degli archi, su cui brillano i lontani segnali dei corni, l'inquieta vita del bosco, il clima luttuoso, i cavalieri che trottano, il lieto passo del menestrello: Sinopoli unisce tutto, con la calma e la sapienza del grande conoscitore, in un unico timbro di alta elegia. A raccontare la dolorosa storia, tante voci: quelle del tenore Roland Wagenfùrer, del soprano Angela Maria Blasi, del mezzosoprano Anne Gjevang (un po' giù di voce), del baritono EikeWilm Schulte; narratore e testimone di impressionante evidenza, il coro, rappresentato con plastico rilievo dal bravissimo Coro dei Bamberger Symphoniker istruito da Rolf Beck. Dissolta la creduta faticosità deU'opera, rinata nella sua perenne e misteriosa sostanza creativa. Giorgio Pestelli Guseppe Sinopoli sul podio con la calma e la sapienza del grande conoscitore

Luoghi citati: Roma, Sinopoli, Torino