Specchio dei tempi

Specchio dei tempi Specchio dei tempi «Nelle mense scolastiche sarebbe meglio tornare ad una sana pastasciutta!» - «Presto spariranno le liste d'attesa del '96 e '97» - «Un marciapiede costruito male» - «Dal 1992 ho una pensione provvisoria» Una lettrice ci scrive. «Ho appena finito di leggere l'articolo che tratta dell'ennesimo caso di bambini intossicati dal cibo avariato nelle scuole. Anch'io sono una mamma, ho due bambine di 11 e 3 anni. Mi preoccupo per loro, visto che tutte e due per pranzo restano a scuola. «Premettendo che non sono un'estranea alle "esperienze alimentari", mi piace assaggiare un po' di tutto e che così ho abituato le mie figlie, mi sembra però siano in corso degli "esperimenti" con questi bambini: con la scusa del cibo biologico (o come l'hanno chiamato) i nostri figli si vedono costretti a mangiare strane cose tipo il granchio o il mais in insalata. Ma non sarebbe meglio una bella pastasciutta - anche biologica, volendo, cioè integrale condita una volta al pomodoro, un'altra al pesto, o all'olio e una fetta di prosciutto o un pezzo di formaggio come secondo?». Segue la firma Il direttore dell'Usi 5 ci scrive: «Presa visione della protesta della lettrice Ruccio preciso che, agli inizi di dicembre '96, l'educatrice del Gruppo di La- voro Interdisciplinare per l'Handicap, referente per i Cst, e la psichiatra responsabile degli aspetti psicologici hanno incontrato i rappresentanti della scuola elementare frequentata dalla ragazza, quelli della scuola media che la stessa frequenterà, nonché i rappresentanti del Provveditorato agli studi. In quella sede si era evidenziata l'opportunità di far continuare la frequenza alle scuole medie, mantenendo l'integrazione con un gruppo non portatore di gravi patologie e consentendo il suo inserimento in attività specifiche presso i locali del Cst di Collegno a partire dal gennaio 1998. «A febbraio si concordava che la ragazza iniziasse un periodo di contatto con l'ambiente del Cst attraverso la frequenza di alcuni laboratori, accompagnata dalle insegnanti della scuola elementare, al fine di valutare quale tipo di attività fosse più adatto a lei. Tale percorso si è iniziato ad aprile. «Teniamo a precisare però che una segnalazione avvenuta tre anni fa non può essere considerata una prenotazione di posto. Agli inizi di maggio la psichiatra ha incontrato la Ruccio e le ha spiegato la situazione così come era stata concordata con la scuola. La medesima si è detta contraria all'inserimento in attività proposto per la figlia in quanto a suo dire troppo oneroso per la ragazza nonché per la famiglia. Crediamo quindi di aver fatto il possibile per venire incontro alla difficoltà e alle sue esigenze conciliandole con la attuale momentanea saturazione dei posti disponibili, sulla quale si confida di intervenire entro la fine del corrente anno con l'apertura di un nuovo Centro diurno che darà modo di assorbire la lista di attesa che si è venuta a creare tra la fine del 1996 e i primi mesi del 1997. Nicolò Coppola Un gruppo di lettori ci scrive: «Il nostro condominio da tre armi attende una risposta dal Comune per il rifacimento del nostro marciapiede in via Giordano Bruno 158/160. I lavori eseguiti per conto del Comune sono avvenuti nell'anno 1991/1992 e non sono stati eseguiti a regola d'arte in quanto: è sbagliata la pendenza in quanto invece di pendere verso la sede stradale il manufatto pende verso il fabbricato e come è facile immaginare quando piove l'acqua viene convogliata verso la base del condominio con conseguente infiltrazione nei locali sottostanti destinati a cantine. E' stato eseguito troppo alto rispetto alla sede stradale pertanto si sono ostruite quasi del tutto delle aperture (bocche di lupo) che davano ae razione alle cantine togliendo la possibilità di circolazione dell'aria. «Nessuno si è neanche de gnato di rispondere. E' giusto trattare così i cittadini?». Seguono la firme Una lettrice ci scrive: «Sono stata insegnante di Lettere per 32 anni, professione che mi ha regalato infinite soddisfazioni morali, perché l'ho sempre svolta con passione e con la massima disponibilità nei confronti di tutti i miei cari ragazzi. «Nel settembre 1992, con molti rimpianti, ma costretta per motivi di famiglia, mi sono "dimessa". A tutt'oggi ricevo una pensione provvisoria aspetto il calcolo della ricon giunzione onerosa dei miei servizi, aspetto la riliquidazione della buonuscita! Date queste premesse come potrebbero provveditorati, così "solleciti nel disbrigo delle pratiche, affrontare 65.000 domande di pensione? Ai politici l'ardua sentenza». Segue la firma

Persone citate: Nicolò Coppola, Ruccio

Luoghi citati: Collegno