«In classe» anche I bimbi malati
«In classe» anche I bimbi malati Collegamento tra la media Peyron e due reparti dell'ospedale Regina Margherita «In classe» anche I bimbi malati Prendono il via le lezioni in «teledidattica» La «teledidattica» approda nelle scuole pubbliche. Il primo laboratorio ha iniziato ieri l'attività nella media statale «A. Peyron» in via Valenza 71. Lo utilizzano ragazzi ricoverati in due reparti (oncologia e ematologia) dell'ospedale Infantile «Regina Margherita», malati particolari che sono costretti a lunghe degenze e al rischio di perdere il contatto con la scuola. In questo modo invece possono, come dicono con giusto orgoglio le insegnanti, «fare classe» con i loro compagni rimasti nelle aule. «La realizzazione è una prova di solidarietà verso chi vive il momento di disagio della malattia» spiega il provveditore agli Studi della Provincia di Torino, Marina Bertiglia. «E una grande dimostrazione di come si possano utilizzare le innovazioni tecnologiche mettendole al servizio dell'istruzione». In effetti, i vantaggi della teledidattica sono notevoli. «I ragazzi possono seguire diverse attività - dicono gli insegnanti -. Non solo frequentano via rete le lezioni svolte da una classe media parallela a quella da loro frequentata, ma comunicano visivamente, anche con la trasmissione di elaborati, con insegnanti e compagni». Un altro passo avanti è stato compiuto. Già negli scorsi anni, sempre per merito delle attenzioni del provveditorato e della sensibilità degli insegnanti, le tecnologie multimediali avevano preso confidenza con i reparti ospedalieri. Poi c'era stato il collegamento in Internet. In questo la Peyron è all'avanguardia. Non solo è inserita nel «Progetto Internet per le Scuole» e nel «Progetto Torino 2000» del Comune, ma aderisce all'Hope, organizzazione europea dei pedagoghi ospedalieri. Per questo progetto hanno dato il sostegno, tra gli altri, anche l'Ugi (Unione genitori italiani), la Telecom Italia, lo Cselt oltre alla Fondazione Giubergia e il Rotary Club Nord-Est. Dalle tre stazioni di lavoro (due nei reparti ospedalieri e una nella scuola) partono e arrivano disegni, fotografie, temi e altro materiale scolastico. Gli allievi restano in continuo contatto visivo (superando anche le barriere dell'isolamento ospedaliero). «La navigazione in Internet permette infine di realizzare ricerche e visite virtuali a luoghi e musei famosi» conclude un'insegnante. «Fornendo così spunti per attività didattiche significative e consentendo inoltre un "virtuale", ma benefico distacco dal contesto ospedaliero». Adriano Provera
Persone citate: Adriano Provera, Marina Bertiglia, Peyron
Luoghi citati: Torino
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