Parigi, sfilata di novità

Continua la resa dei big: fuori Chang, Medvedev, Korda e Rios TENNIS Continua la resa dei big: fuori Chang, Medvedev, Korda e Rios Parigi, sfilata di novità Alla scoperta di Kuerten, Arazi e Bianco PARIGI DAL NOSTRO INVIATO Un'onda lunga, di quelle che fanno paura anche a Guga Kuerten, tennista di professione e surfista di hobby, ha rotto gli argini mettendo a mollo i campi rossi del Roland Garros. Qualcuno, senza scherzare troppo, ha detto che il torneo di Parigi, vero e proprio campionato del mondo sulla terra, sta diventando, con tutto il rispetto, qualcosa di simile al torneo di Estoril. Dopo le sorprese di domenica, Magnus Norman e Filip Dewulf nei quarti di finale e conseguente record negativo per quanto riguarda le teste di serie promosse, ieri hanno proseguito l'opera Guga Kuerten, di cui sopra, Hicham Arazi, di cui sotto, e Galito Bianco, numero 111, asturiano ventenne che prima di Parigi, in tutta la stagione, aveva vinto un solo incontro e che ha tagliato il traguardo, per lui impensabile, sballottando per il campo il ceko Petr Korda. Il quale ancora una volta ha messo in mostra le sue doti di grande sperperatore di talento. Guga, ieri, ha giocato contro Andrei Medvedev solo otto game, vale a dire la coda del match interrotto il giorno prima per l'oscurità sul 2-2 del quinto set. Medvedev, che ha ormai l'aspetto di un liceo signorotto inglese, tanto è vero che quasi quasi al tennis preferisce il golf (handicap 7), è crollato sotto i colpi del giovane brasiliano, un tipo che giorno dopo giorno scopre le sue belle carte, sia per quanto riguarda il gioco, molto divertente, sia per quanto concerne la vita, piena di curiosità. A Parigi, per esempio, frequenta sempre lo stesso albergo (Mont Blanc) e lo stesso ristorante (Vittoria) che in un certo senso, dati i nomi, gli ricordano i successi da conquistare e le vette da raggiungere. E al direttore del tor¬ neo che lo riprendeva perché nella sua divisa gialloblù non c'era niente di bianco, lui ha risposto ridendo che di bianco aveva le mutande. Ma c'è anche un dolente ricordo, nella giovane vita di Guga Kuerten, tifoso di Romario e Ronaldo e assiduo frequentatore di onde nell'isola dove sorge Florianopolis, la città dove è nato: quando Guga aveva 9 anni, infatti, il padre Aldo, giudice di sedia, è morto d'infarto mentre stava arbitrando un match. Per Hicham Arazi, invece, è stato un pomeriggio storico: primo marocchino a raggiungere i quarti in un torneo dello slam. Arazi, 23 anni e numero 55, mancino dotato di valorose virtù, ha cancellato dal tabellone il Cino Rios regalando ai fedeli della racchetta, soprattutto prima dell'interruzione di un'ora per pioggia, momenti di grande spettacolo. Hicham vive in Francia e si allena a Perugia con Alberto Castellani, che è insieme coach, cantautore e poeta. Prima di ogni match, per distendere i nervi del suo poulain, Castellani è solito recitargli poesie, in genere quelle di Prévert: la magia ha funzionato anche ieri. Volti nuovi al Roland Garros, dunque, dei vecchi campioni restano Kafelnikov e Bruguera dominatore su Chang, e non sappiamo se sia un male per il torneo o un bene per il tennis. L'unica cosa certa è che in questo festival di novità, in questo tourbillon di sorprese, per nostra sfortuna non ci sono mai italiani. Carlo Coscia Singolare maschile (ottavi): Kuerten-Medvedev 5-7, 6-1, 62, 1-6, 7-5; Blanco-Korda 1-6, 6-1, 7-5, 6-4; Bruguera-Chang 3-6, 6-4, 6-3, 6-4; Rafter-Woodforde 6-2, 5-7, 6-1, 6-2; AraziRios 6-2, 6-1, 5-7, 7-6 (7-4).

Luoghi citati: Francia, Guga Kuerten, Parigi, Perugia