Agnelli: Lippi scienziato del calcio

Stasera a Mixer i cent'anni dei bianconeri in un'intervista al tifoso eccellente Stasera a Mixer i cent'anni dei bianconeri in un'intervista al tifoso eccellente Agnelli: Lippi scienziato del calcio «Ma la miaJuveAnni 70 è stata la più grande» ROMA. Stasera (Raitre alle 22,55) uno speciale Mixer tutto juventino. Con l'avvocato Giovanni Agnelli, intervistato da Minoli, nel ruolo del narratore di una favola lunga cento anni, ma che parte dalla finale persa in Champions League. «Finalmente ho visto bene 0 gol di Del Piero - sorride subito Agnelli -. Meraviglioso. Mi ha fatto sperare per un po', 810 minuti. Poi è arrivata quella rete infelice, insolita che ha ristabilito le distanze». Ma lei perché ha dato a Del Piero il soprannome Pinturicchio? «Per l'estetica, per il modo di giocare. Lui è uno che lavora poco, ma i suoi gol sono sempre eccellenti». Suo fratello Umberto ha detto che la sconfitta rende più umani... «Condivido. Chi vince sempre alla fine scoccia. Ma avrei gradito lo stesso». Sembra che ci sia una fattura, che la Coppa Campioni non si addica alla Juve. «Ho visto la finale con l'Ajax: era più forte di noi. Bruxelles ha una storia terribile in sé. E abbiamo vinto con un penalty che non c'era. Atene, una triste serata. Credo fossimo più forti noi. Il Borussia era forte, aveva vinto la Bundesliga, era arrivato in finale di Coppa, aveva grandi campioni, grandi ex. Non vincere era possibile e ci è andato tutto storto». A Bettega, che si era lamentato dell'arbitro, lei ha detto che bisogna saper perdere. «Bettega aveva i capelli grigi quando giocava, oggi li ha bianchi. Avrebbe dovuto imparare a essere più prudente quando si parla di altri e di arbitri». Lei quando ha imparato a saper perdere? «Presto, negli anni in cui ho avuto la fortuna di fare il militare. Chi ha visto Russia e Nord Africa, capisce che si può anche perdere». Lei ha detto che vuole la terza stella. «Bisogna saper mirare lontano. Spero di vederla. Vorrei soprattutto che la Juve riuscisse a battere il record dei cinque scudetti consecutivi. Ecco, allora potremmo concedere la libertà a Lippi». La Juve sta aprendo un ciclo, il Milan lo ha chiuso. Cosa è successo ai rossoneri? «La società milanese ha troppe stelle. E' molto difficile tenerle insieme. Ma può ricostituirsi in un momento». Chi capisce più di calcio tra lei e Berlusconi? «In Italia ci sono venti milioni di persone che si ritengono in grado di guidare la Nazionale. Per strada mi suggeriscono consigli da dare a Lippi. Io penso che la cosa più importante sia saper scegliere le persone che fanno funzionare il calcio». Suo fratello ha detto che questo è lo scudetto più importante... «No, lo sarà il prossimo». Ronaldo all'Inter... «Dire che non vale sarebbe far rivivere la storia della volpe e l'uva. Se se lo possono permettere, beati loro. Auguro che non si riveli una delusione Sarò contento quando lo vedremo in Italia». Boniperti dice che la sua Ju¬ ve aveva i conti a posto, ma lei, con i suoi scherzi, glieli faceva saltare. «Boniperti è uno che ha lavorato molto e bene. Ma era così suscettibile che ci si inventava apposta qualcosa. La Juve gli deve gratitudine. Oggi Boniperti è un ex centravanti di mezza età, onorevole, deputato europeo: un uomo diverso. Ma quando lo si nomina fa ancora paura. E questo mi fa piacere». A chi la palma del più grande tra Platini e Mar adona? «C'è soprattutto una differenza di qualità. Ma unico, il più grande è stato Pelé». Quando Platini alla Juve? «Non so, ha tanto da fare. E poi mi sa che quel giorno faremmo ima squadra che si chiama Senectus». Più forte la Juve degli Anni 70 o quella di oggi? «A me piaceva la prima. Soprattutto in Bettega e Causio. Credo fosse più forte di quella di Lippi. Ci aveva lavorato bene Boniperti, con la mia supervisione». Esiste il lippismo? «Di allenatori ne ho conosciuti tanti, ho visto più da vicino Trapattoni. Lippi è formidabile nel gestire gli uomini. E ha una parte scientifica nella preparazione fisica». Juve, Ferrari, Fiat. A che cosa tiene di più? «Alla Fiat». [p. ser.] Per Giovanni Agnelli l'attuale tecnico è davvero formidabile nel gestire i suoi campioni

Luoghi citati: Atene, Bruxelles, Italia, Nord Africa, Roma, Russia