Un ticket regionale per la sanità

Un ticket regionale per la sanità Un ticket regionale per la sanità L'esenzione sarà in base al reddito ROMA. La riorganizzazione e la razionalizzazione del servizio sanitario nazionale potrebbero passare da un nuovo ticket regionale sulle spese sanitarie. Ma non solo. Un'energica sfoltita arriverà anche per i criteri di esenzione dalla partecipazione alle spese per le prestazioni ricevute. E' il documento di programmazione economico-finanziaria per il prossimo triennio, infatti, a disegnare gli interventi necessari ad una migliore riqualificazione del nostro servizio sanitario nazionale sia rinforzando i poteri delle regioni in materia di compartecipazione, sia fissando paletti di reddito per la rilettura del sistema di esenzione. «E' necessario - si legge nel Dpef - proseguire il processo di attuazione della normativa in materia di autofinanziamento delle regioni, che prevede l'attribuzione ad esse del potere di stabilire un uso più generale della compartecipazione alla spesa da parte dell'assistito. La compartecipazione avrà l'effetto di contrastare la tendenza all'eccessivo ricorso alle prestazioni assistenziali, evitando il fenomeno della crescita dei ricoveri ospedalieri». Sui criteri di esenzione, invece, rispunta il reddito a «correttivo» del sistema: «L'attenzione dedicata all'età come fattore di bisogno assistenziale - si legge - merita di essere corretta sul versante della capacità reddituale dei nuclei familiari di appartenenza dell'assistito, per introdurre un criterio di sostegno alle fasce più deboli accanto a quello della protezione delle patologie a più alto impatto sociale». Da perfezionare inoltre, cosa che troverà spazio nella prossima finanziaria, il meccanismo tariffario della spesa ospedaliera. «Va accompagnato - si legge sempre nel documento del governo - dalla introduzione di un vincolo di bilancio per i presidi ospedalieri ai quali va riconosciuta una maggiore autonomia economico-finanziaria». Revisione generale in arrivo, infine, anche per il settore dell'assistenza farmaceutica. Resta il prontuario, ma al suo interno deve essere inserita una flessibilità diversa, sia in termini di distribuzione dei farmaci tra le diverse classi, sia in termini di differenziazione delle modalità di accesso alle singole fasce per garantire la tutela dei più deboli.

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