L'avvocato «La legge impone solo precauzioni» di A. Tor.

L'avvocato L'avvocato «La legge impone solo precauzioni» ROMA. «La legge non obbliga a dire di essere malato di Aids, ma impone di prendere le necessarie precauzioni». Tina Lagostena Bassi, avvocato penalista e deputato di Forza Italia, cita il codice: «Il reato, diciamo così "di partenza" è quello di trasmissione del contagio». A che cosa va incontro un malato di Aids che infetta il partner? «Nel caso dell'Aids l'accusa diventa di tentato omicidio, perché è una malattia mortale, non è stata ancora trovata una cura. Ma è un reato qualunque tipo di contagio. Faccio un esempio: anche una persona che ha la sifilide deve, è previsto dal codice, prendere le dovute precauzioni con il partner. In questo caso non si parla di tentato omicidio perché la malattia non è mortale». Il malato di Aids, per legge, non è obbligato quindi a aire dì essere affetto dal virus? «No, ma deve prendere tutte le precauzioni necessarie per evitare il contagio. Perché la legge, come è giusto, tutela la salute delle persone. Io sono convinta di un fatto: si parla sempre del diritto dei malati di Aids a non essere messi all'indice, ma non ci si interroga mai sul dramma delle persone che vengono contagiate a loro insaputa. Legge a parte, chi ha contratto il virus ha l'obbligo morale di informare gli eventuali partner. Mi è capitato il caso di una ragazza che ha convissuto per cinque anni con un malato di Aids e lui, solo pochi mesi prima di morire, le ha confessato di aver contratto il virus, dopo aver raccontato una montagna di bugie. Ora la donna è sieropositiva». La persona che è stata contagiata che cosa può fare? «Deve presentare denuncia per tentato omicidio. Io credo comunque che in questi casi la legge conta fino ad un certo punto. E' una questione di coscienza. Come può una legge obbligare il malato ad essere corretto? E poi ci sono vittime che non denunciano». Ma dopo la denuncia della persona contagiata, per il malato dì Aids scattano le manette? «Non può andare in carcere una persona affetta da Aids conclamato, perché si tratta di un malato terminale». [a. tor.]

Persone citate: Tina Lagostena

Luoghi citati: Roma