Tre morti per una lite tra vicini

Tre morti per una lite tra vicini Tre morti per una lite tra vicini Ferrara: uccide una coppia, poi si spara FERRARA. Un uomo si spara un colpo di fucile alla testa e lascia un biglietto: «Ti voglio un mondo di bene, Robi». Per un giorno tutti pensano ad un gesto provocato dalla depressione: in novembre la moglie, gravemente ammalata, si era uccisa gettandosi da una finestra. Invece, il suicidio di Roberto Salmi, 53 anni, il cui corpo è stato trovato domenica pomeriggio sull'argine del Po, tra Sabbioni e Fossadalbero, nasconde un giallo e rivela due omicidi. I morti ammazzati sono Tonino Bartolini, 50 anni, titolare di un'impresa edile a Ferrara e Rosetta Pavani, di 53 anni, maestra d'asilo in pensione, separata con un figlio. I loro corpi sono stati trovati ieri pomeriggio nella casa colonica, in zona Sabbioni, alle porte di Ferrara, dove usualmente la coppia passava i fine setti¬ mana. L'uomo è stato trovato ucciso con un colpo di fucile alla testa. La donna, invece, era riversa sull'addome, colpita al collo. La scoperta dei due cadaveri ha chiarito il mistero del suicidio di Salmi: l'uomo si è sparato dopo avere per due volte ucciso. D motivo scatenante: le frequenti liti di vicinato per l'auto parcheggiata in un posto non gradito, per il sacchetto dell'immondizia trascurato ed altre simili futilità. Ma ad armare la mano di Salvi, un uomo facile ad alterarsi, ma mite, ò stato forse il lento ed inesorabile solco scavato giorno dopo giorno dal dolore per la morte della moglie, rinnovato di fronte alle immagini di vita quotidiana di una coppia felice e ancora unita. A scoprire i due corpi è stato, verso le 13,30 di ieri, il figlio di Rosetta Pavani, Giorgio di 23 an¬ ni. Allarmato perché il telefono cellulare della madre suonava sempre a vuoto, il ragazzo si è recato alla casa colonica. Quando ha aperto la porta è stato investito da una nuvola di gas. Gli ambienti erano ormai saturi e solo lo spiraglio di una porta lasciata aperta ha impedito che l'abitazione esplodesse. Rosetta Pavani e Tonino Bartolini stavano cucinando, sopra il gas c'era una pentola piena d'acqua che fuoruscendo per il bollore eccessivo ha spento le fiamme. Gli mquirenti ritengono che siano diversi gli indizi che collegano il suicidio al duplice omicidio. Innanzitutto i pallini del fucile: accanto alla coppia ne sono stati ritrovati dello stesso tipo di quelli che domenica pomeriggio erano stati raccolti sulla scena del suicidio di Salmi. Poi, ci sa¬ rebbe una coincidenza di tempi: il corpo del suicida è stato trovato verso le 16,30, due-tre ore dopo l'uccisione di Bartolini e della Pavani. L'omicida deve avere vagato sull'argine del Po ripensando alla pazzia compiuta. Un ultimo pensiero rivolto alla moglie Malvina Bosi e poi la decisione di rivolgere contro se stesso il fucile usato per uccidere due persone. Sul biglietto lasciato da Salmi all'interno dell'auto, accanto alla quale è stato trovato senza vita, sarà disposta una perizia calligrafica. L'inchiesta è condotta dal procuratore Romano Tosi. Il punto sulle indagini è stato fatto ieri sera dal capo della squadra mobile di Ferrara, Emilio Lombardo e dal dirigente dell'ufficio prevenzione generale, Gennaro Sidero. Marisa Ostolani

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