AAA Ambasciatore cercasi di Maurizio Molinari
Qualche scintilla nella maggioranza per la designazione del sostituto di Foresti e di Incisa AAA Ambasciatore cercasi Prodi: la nomina nel prossimo Consiglio ROMA. Archiviata la revoca del mandato per Manfredo Incisa di Camerana, la tensione del «caso Tirana» si sposta sulla designazione del nuovo ambasciatore in Albania. E in particolare su quando questo avverrà. Il ministro degli Esteri, Lamberto Dini, faceva sapere ieri dal Lussemburgo di «essere al lavoro per identificare la persona giusta», lasciando intendere che la nomina non sarebbe stata pronta per il Consiglio dei ministri in programma oggi. Poche ore più tardi invece il vicepresidente del Consiglio, Walter Veltroni, annunciava che la designazione sarebbe giunta «ad ore», ovvero proprio nella giornata di oggi. Dini ha appreso le parole di Veltroni solo una volta atterrato a Roma, facendo subito sapere di non aver alcuna intenzione di affrettare i tempi della nomina né di replicare al vicepremier. Anche Romano Prodi era sorpreso dalla frase di Veltroni, che qualcuno a Palazzo Chigi si spingeva a giudicare «infelice», mentre la Farnesina puntualizzava che «le nomine degli ambasciatori sono presentate in Consiglio dei ministri dai ministri degli Esteri». In serata la conferma di Prodi durante una trasmissione televisiva: la nomina verrà ratificata nel Consiglio dei ministri successivo a quello che si terrà oggi (probabilmente la prossima settimana). «Lo faremmo anche subito - ha affermato - ma dobbiamo prima aspettare il parere delle commis- sioni esteri di Camera e Senato». In realtà dietro il bisticcio sulle date c'è un Prodi stretto fra la richiesta di Dini di prendere tempo per valutare la soluzione migliore e le pressioni di Botteghe Oscure, dove si teme che un allungamento dei tempi rischi di trasformare il «caso Tirana» in una nuova mina per la maggioranza. E il timore non è del tutto ingiustificato: il portavoce dei verdi, Luigi Manconi, ed il responsabile Esteri di Rifondazione, Ramon Mantovani, ritengono che la permanenza di Foresti in Albania «comprometta l'esito della missione» ogni giorno che passa. La pressione da sinistra sul governo potrebbe crescere con la richie¬ sta, da parte di Verdi e Rifondazione, dell'istituzione di una commissione d'inchiesta sul caso Foresti-Incisa. Anche il Polo affila le armi: Antonio Martino (Fi) chiama in causa l'intera gestione della crisi mentre ccd e cdu chiedono di non affrettare il giudizio su Foresti. «Per non rischiare il peggio dobbiamo cambiare rotta con una nomina di alto profilo dice Gian Giacomo Migone, presidente pidiessino della commissione Esteri del Senato - e servirà correttezza da parte del nuovo ambasciatore nel collaborare strettamente con l'opera di mediazione condotta dall'Osce». Per quanto riguarda invece la scelta del successore di Foresti, tutto ruota attorno al generale Franco Angioni, da poco nominato coordinatore da Roma delle nostre operazioni in Albania. Palazzo Chigi, Farnesina e ministero della Difesa hanno bisogno di un ambasciatore che, a differenza di Incisa di Camerana, ritenga la convivenza con Angioni un prezzo non troppo salato da pagare. L'uscita di scena di Incisa di Camerana e l'indebolito prestigio di Foresti fanno infatti del generale gradito a Romano Prodi l'unico punto di riferimento operativo indiscusso di «Alba». La lista dei candidati non manca. Inizia con i nomi presi in considerazione appena fu decisa la sostituzione di Foresti, con in ci¬ ma quello di Gianni Castellaneta, ex ambasciatore a Teheran designato dalla Farnesina ad affiancare Angioni nel comitato di coordinamento. L'affiatamento fra Castellaneta e Angioni sarebbe di garanzia contro possibili attriti. Ma, secondo alcune indiscrezioni, altri nomi si sarebbero aggiunti nelle ultime ore. Fra questi quello di Luigi Maria Fontana Giusti, da poco nominato ambasciatore presso la Fao e già direttore del personale al ministero nel periodo in cui venne deciso il drastico taglio dei rimborsi spese. Fontana Giusti, stretto collaboratore di Ferdinando Salleo quando era segretario generale della Farnesina, verrebbe visto di buon occhio dal ministro della Difesa, Beniamino Andreatta. Lamberto Dini preferirebbe invece un diplomatico più giovane di Fontana Giusti ed è qui che spunta il nome di Pierandrea Magistrati, responsabile del desk dell'Europa Orientale alla Farnesina ed in attesa di ricevere una nuova destinazione. Le consultazioni fra Prodi, Dini e Andreatta devono inoltre tener conto anche di quanto avviene a Tirana, dove i socialisti di Fatos Nano - che minacciano di disertare le elezioni premono per veder arrivare una feluca estranea agli stretti rapporti fra Roma e Berisha. Maurizio Molinari Qualche scintilla nella maggioranza per la designazione del sostituto di Foresti e di Incisa Gente in fuga dal bar dopo lo scoppio della bomba
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