Jospin all'Eliseo, vince il fair-play di Enrico Benedetto

Nel governo largo alle donne, giovedì a Malmoe vertice con gli altri leader dell'eurosinistra Nel governo largo alle donne, giovedì a Malmoe vertice con gli altri leader dell'eurosinistra Jospin all'Eliseo, vince il fair-play //primo problema: il rapporto coi comunisti PARIGI DAL NOSTRO CORRISPONDENTE La Nuova Francia esordisce con il fair-play mancato alla campagna elettorale più convulsa nella storia della V Repubblica. Un pallido Lionel Jospin - 4 ore di sonno s'intrattiene per un'ora con Jacques Chirac definendo «eccellente» il clima dell'incontro. «Mi ha proposto di nominarmi primo ministro e ho accettato» spiega con ammirevole laconicità sulla gradinata dell'Eliseo alle troupes che lo braccano. E si allontana. Frenetica rincorsa degli intervistatori. A quando il governo, monsieur le premier ministre? «Presto, entro la settimana». Due informazioni non contraddittorie solo per il pubblico italiano. Nella tradizione politica francese, formazione lapida del governo vuol dire 24-48 ore. Se interviene più tardi è che sussistono difficoltà reali. Nella fattispecie, il braccio di ferro con il pcf. Sbotta il portavoce ps Francois Hollande: «Porre delle condizioni al loro ingresso nel governo, non mi pare una buona iniziativa. Conoscono il nostro programma. Se lo condividono, sono i benvenuti». Alain Juppé, comunque, ha già fatto le valigie. Brindisi d'addio con il personale di Matignon (ci abitava anche: doppio trauma), un déjeuner in tète-à-tète con Jacques Chirac per evitare nella misura del possibile che alla disfatta segua l'implosione del Centro-Destra, e via. Stamane avverrà il passaggio di consegne con Jospin, primo e unico ministro nell'attesa che i 15 - un esecutivo ridotto all'osso per garantirne snellezza ed efficacia - abbiano un volto. Femminile, perché no. Le «nunistre» si annunciano numerose: da Marine Aubry (Lavoro) a Frédérique Bredin o Catherine Tasca (Cultura), mentre il sindaco di Strasburgo Catherine Trautmann erediterebbe gli Affari Europei ed Elizabeth Guigou quelli Sociali o addirittura il Quai d'Orsay. Pluripartitico se le trattative in corso partoriranno un accordo, vedremo assegnare i dicasteri a 5 formazioni politiche diverse - e meno misogino che di consueto, davanti all'impazienza dell'elettorato il governo Jospin chiede già tempo. Juppé aveva preannunciato misure eclatanti nei primi 40 giorni. Il suo rivale e successore sceglie il medio e lungo termine. I 700 mila nuovi posti di lavoro nella Funzione pubblica non arrive¬ ranno «entro la settimana» né il mese, e neppure l'estate. Anzi, scordiamoceli per il '97. Nessuno lo dice apertamente, ma il messaggio è chiaro: calma ragazzi, lasciateci lavorare. Se l'azione latita, ferve l'attività telefonica. Una chiamata Kohl-Chirac, per cominciare. Dall'alto dei suoi 14 anni di cancellierato, il leader tedesco si dichiara «un veterano della coabitazione francese». Non ci saranno problemi sul piano europeo, vuol credere. Jospin se lo ritroverà il 13 giugno a Poitiers, per un classico vertice franco-tedesco. E saranno trascorse ventiquattr'ore appena dalla prima seduta parlamentare della novella era ps, con un duello fratricida annunciato tra Laurent Fabius e Ségolène Royal, già pupilla di Frangois Mitterrand. Jospin e Chirac riceveranno insieme il più «vecchio amico» della Francia rodando la quinquennale coesistenza che li attende. Il primo sj concederà tuttavia fin da giovedì sera una scappatella a Malmoe dove l'at¬ tendono un più giovane amico, Tony Blair, e gli altri leader dell'Eurosinistra. Ha messo il meeting in agenda alle 3,30 antelucane. Il suo omologo inglese lo aveva chiamato tre ore prima sul telefonino nel villaggio dell'Alta Garonna in cui Jospin stava festeggiando con amici ed elettori la vittoria. «Da Downing Street a Cintegabelle: non credo vi siano molti precedenti» ironizzava ancora ieri il neopremier. Che sarà anche probo ed integerrimo come vorrebbe la sua educazione protestante, ma ha già dimostrato in poche ore di saper fingere. Scrivemmo l'altro ieri che «France2» aveva carpito l'immagine sua e della famighuola (Sylviane e i due figli) mentre apprendeva dal teleschermo, con british aplomb, la vittoria. Balle, corregge «Le Monde». Mezz'ora prima, un'ancora misteriosa talpa gli aveva fatto pervenire sulle onde televisive la parola in codice - Hitchcock convenuta quale segnale di vittoria. E gli Jospin esultarono con mediterranea virulenza. Gli aneddoti si sprecano. Ma da oggi arriverà la sostanza politica forte. Si attende la conferma di Dominique Strauss-Kahn quale plenipotenziario economico. E Jospin reduce dall'incontro con Juppé dovrebbe mostrarsi più loquace sulle intenzioni. Governo tra domani e giovedì? Possibile: andarsene in Svezia lasciando i francesi con un palmo di naso sarebbe uno sgarbo eccessivo. Enrico Benedetto Kohl telefona a Chirac «Tranquillo, sono un veterano della coabitazione francese» Il leader del partito socialista Lionel Jospin saluta la folla che celebra la trionfale vittoria [FOTO REUTER]

Luoghi citati: Alta Garonna, Brindisi, Francia, Frédérique Bredin, Parigi, Strasburgo, Svezia