Le tentazioni di Hue
le tentazioni di Hue le tentazioni di Hue Pcf incerto se entrare nel governo PARIGI DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Amletico pcf. Fra i suoi 38 parlamentari (bell'exploit: erano una ventina appena nella scorsa legislatura) si nasconde qualche futuro ministro? E' probabile, malgrado nulla filtri dalla Place du colonel Fabien ove le riunioni si succedono non stop. La voglia è troppa. Eppoi sono indispensabili, i comunisti, a Lionel Jospin. E anche se non lo fossero l'ala gauche del ps ne reclama a gran voce, con l'ex segretario Emmanuelli, l'ingresso nell'esecutivo. Il segretario Hue (che rischia di veder invalidata la propria elezione: lo minacciano due ricorsi) temporeggia con il sorriso sulle labbra ma l'inquietudine nel cuore. Ha due ottimi abbi per farlo. Il primo: stasera dovrà pronunciarsi la base. Assemblee locali e di federazione discuteranno la doppia ipotesi: ingresso nell'esecutivo oppure appoggio esterno. «Non farò come Bertinotti» afferma comunque Hue lasciando intuire una Terza via tra opposizione e partecipazione. Decidersi non è fa- cile. Robert Hue sottolinea che il pcf è «pronto ad assumersi le proprie responsabilità e andare sino in fondo», ma nel contempo teme che il ps lo neutralizzi affidandogli incarichi di secondo piano e comunque senza lasciargli voce in capitolo su linea e strategia. Alla libido di governo fa dunque da contraltare il timor panico di lasciarsi irretire dai più navigati, numerosi e sornioni socialisti. I fedelissimi dell'ex leader pcf Georges Marchais - minoritari ma ancora influenti si battono in ogni caso per rimanere fuori dall'equipe Jospin. Decideranno i militanti? Scalda il cuore, crederlo. Ma in verità Hue attende da loro solo un parere consultivo, orientabile a piacere nel bilancio che ne trarranno stamane i massimi dirigenti pcf. Il suo vero interlocutore - quello da cui attende la risposta decisiva - è la rue Solferino. E la sede ps per il momento tace. Hue vorrebbe spingere i socialisti a una messa in opera rapida delle rivendicazioni comuniste. E solo potendo sbandierare un impegno in tal senso abbandonerebbe l'Aventino senza timore che l'elettorato e gli ultimi ortodossi pcf gli rimproverino un giorno o l'altro debolezze sostanziali. «Non faremo da comparse», afferma Pierre Zarka, segretario del comitato nazionale. Ma lo Jospin Vittorioso non firma volentieri assegni in bianco che farebbero gridare «al lupo» la Destra rafforzando inoltre l'ostilità di Borsa e finanza. Accrescere dal primo lugho il salario minimo garantito - di 500 franchi (un salto: erano 1500) - che rivendicano i comunisti zavorrerebbe non poco l'economia nazionale. Idem per gli aiuti alle piccole e medie imprese e le famose 35 ore con pari salario che pure figurano nei piani ps ma... «in prospettiva». Che Hue abbassi il prezzo, sembra di capire, e un accordo si troverà. Del resto, il leader pcf non si diceva forse ieri «ossessionato dall'imperativo di riuscire» trasformando in comune impegno di governo quella che è tuttora una semplice «intesa elettorale»? Altra considerazione: Bertinotti deve i suoi parlamentari alla proporziona¬ le. Hue li deve al ps. Solo il ritiro al II turno.dei candidati socialisti nelle circoscrizioni ove le chances pcf erano forti gli ha concesso di ottenere - con neppure l'l% di suffragi in più - un gruppo parlamentare una volta e mezzo più numeroso del precedente. In altre parole, sinché la Francia avrà un maggioritario puro, il ps terrà in ostaggio il pcf. Il discorso vale naturalmente anche per Movimento dei cittadini, Radicali e Verdi, ovvero le altre forze che imitando l'Ulivo la Rosa ha saputo federare. Ma se le prime due paiono accomodanti, la terza potrebbe creare qualche problema a Lionel Jospin. L'esordio di deputati ecologisti - 8 seggi - a Palais Bourbon incita la loro coordinatrice nazionale Dominique Voynet a non farsi appiattire dalla tutela ps. Esige quindi 2 ministri (Ambiente o Trasporti e un dicastero «sociale») sollecitando infine i socialisti a rendere «immediatamente» operative le sue promesse sull'impiego e le 35 ore. L'inedito patto Rosso-Verde va oltre le abituali punzecchiature. Jospin, attento a quei due. [e. bn.] Il leader comunista francese Robert Hue: ha subito sottolineato che non vuole avere un ruolo di secondo piano
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