Maastricht ci ruba la festa di Giorgio Calcagno

Maastricht ci ruba la festa No del governo al ripristino del 2 giugno: costerebbe 2 mila miliardi Maastricht ci ruba la festa GIÀ', era il 2 giugno ieri, non siamo mica stati in tanti ad accorgercene: senza bandiere sui pennoni, tutti gli uffici aperti, e qualche magro notiziario al Telegiornale, con immagini sbiadite di De Gasperi e Togliatti alla tribuna - quanto tempo fa? Se non fosse stato per i 25 nuovi Cavalieri del Lavoro, non avremmo neppure saputo che la nostra Repubblica stava compiendo 51 anni. In un Paese dove si santifica tutto, dal centenario della pizza alla vittoria nel tiro alla fune, la festa dell'unità nazionale sembra la sola cosa che si possa tranquillamente buttar via. Per timore di ricadere nel nazionalismo? Ma no, chi mai lo penserebbe. Il 2 giugno non si festeggia perché dobbiamo essere virtuosi: non vedete quanta gente rinuncia da tempo ai ponti di fine settimana per presentarsi anche il sabato in ufficio? E il governo ci mette in guardia, «un giorno di festa in più costerebbe 2000 miliardi, cambierebbero il Pil e il costo del la¬ voro»: con la frana di tutti quei faticosi parametri, così duramente messi a punto dai nostri economisti. 0 Roma o Maastricht, come direbbe oggi Garibaldi, qui si fa l'Europa o si muore. Parliamo di Prodotto Interno Lordo, non di bandiera, che è molto più serio. Ne siamo proprio certi? Mentre spuntano i vessilli e gli orifiamma della separazione all'ombra di tanti campanili, è davvero una operazione in perdita ricordare che abbiamo ancora, tutti insieme, qualche valore in comune? «Se cessiamo di essere una nazione», ammoniva Gian Enrico Rusconi in un libro anche troppo profetico di 4 anni fa, proprio in vista della nuova unità europea da costruire. E per essere una nazione sono necessari anche i simboli, che ci aiutano a riconoscerci. La scelta di 51 anni orsono, che ha fatto dell'Italia una Repubblica, dovrebbe essere il simbolo primo. Non si vive di solo pane; e ancor meno di solo Pil. Giorgio Calcagno

Persone citate: De Gasperi, Gian Enrico Rusconi, Togliatti

Luoghi citati: Europa, Italia, Roma