Strage continua di agenti immobiliari

La polizia salva dai killer un altro palestinese che aveva venduto terra a coloni ebrei La polizia salva dai killer un altro palestinese che aveva venduto terra a coloni ebrei Strage continua di agenti immobiliari Rapiti due collaborazionisti, uno è giustiziato TEL AVIV NOSTRO SERVIZIO Si fa sempre più convulsa la lotta fra israeliani e palestinesi per il controllo delle terre della Cisgiordania dopo che - in reazione alla strisciante colonizzazione ebraica i mass media dell'Anp hanno lanciato una offensiva martellante contro gli agenti immobiliari palestinesi che vendono terreni arabi ad ebrei, consentendo loro di creare nuovi punti di insediamento. Ormai la lotta sommersa divampa anche nelle strade di Gerusalemme. Palestinesi armati hanno rapito sabato due agenti immobiliari dal campo profughi di Shuafat, a pochi chilometri dal Comando generale della polizia di Gerusalemmme. Il primo, Ali Muhamrnad Jamhur, 34, è stato trovato cadavere poche ore dopo nella vicina città autonoma palestinese di Ramallah. Il secondo, Assad Rajabi, 45, è stato salvato in extremis dall'intervento della polizia. L'uccisione di Jamhur è stata rivendicata, con una telefonata alla redazione di un quotidiano palestinese, da un gruppo finora scono- I presunti killer palestinesi degli agenti immobiliari [FOTO REUTER] sciuto: «I guardiani della Terra santa». Ma Israele ritiene che si tratti di un tentativo di depistaggio. Il capo della polizia di Gerusalemme Yair Yitzhaki ha affermato ieri: «Dietro l'uccisione di Jamhur e di Farid Bashiti, 70 anni, un agente immobiliare di Gerusalemme ucciso l'8 maggio a Ramallah, c'è l'intervento diretto del comandante di un servizio di sicurezza dell'Anp». Poche ore prima, al tennine di un drammatico inseguimento di otto chilometri iniziato negli accidentati vicoli del campo profughi di Shuafat e proseguito a folle velocità sulla superstrada Gerusalemme-Ramallah, le jeep della polizia e della Guardia di frontiera erano riuscite a raggiungere e a bloccare due automobili palestinesi su cui viaggiavano l'agente immobiliare Rajabi e i suoi sei rapitori armati di pistole. Almeno quattro di essi, secondo Yitzhaki, lavorano per i servizi segreti palestinesi. «Se avessimo tardato di qualche minuto - ha detto la polizia - Rajabi avrebbe fatto la fine di Jamhur». Nel mese di maggio erano già stati uccisi altri due agenti immobiliari: Bashiti e Harb Abu Sarah, 60 anni. Un altro ancora, Rashid Salameli, è scomparso dalla sua casa-rifugio di Kfar Saba (Tel Aviv) e la famiglia ha ormai perso la speranza di rivederlo vivo. Altri venti sono tuttora interrogati dai servizi segreti palestinesi a Hebron e a Gaza. Su tutti incombe l'accusa di aver venduto a società di coloni terreni o irnmobili. Un agente immobiliare palestinese che vive in clandestinità e si sposta con un passaporto israeliano ha detto ieri che alcuni funzionari dell'Anp hanno venduto terre ad israeliani: «Sappiamo troppo. E' per questo che ci danno la caccia e ci eliminano di notte, senza processarci». Aldo Baquis Ma, sei anni fa, nel viaggio del 1991, Wojtyla percorreva la periferia del Paese, predicava come doveva essere usata la libertà ritrovata. Lo faceva illustrando per borghi e città i Dieci Comandamenti. La legge di Dio, gridava il Papa, deve compenetrare la mentalità non soltanto dei singoli, ma soprattutto dei legislatori e dei governanti. Il timore del Papa polacco era che la sua terra ripulita dal comunismo si vedesse invasa da una concezione falsa di libertà quale è quella che egli vedeva e deprecava in Occidente. Così papa Wojtyla cessava di essere il liberatore per assumere invece il ruolo di protettore della patria, di custode della identità cristiana della nazione, contro gli assalti dell'Occidente consumistico e scristianizzato. E' quello che ha gridato ieri, forzando la sua voce indebolita, a Breslavia, quando ha proclamato che nel suo Paese la Chiesa non è l'avversaria ma la custode della libertà. Wojtyla ama appassionatamente la sua Polonia. «Ti saluto, Polonia, patria mia!», ha detto sabato, commosso, appena disceso dall'aereo. Già negli altri viaggi benediceva, quasi con formule di antichi esorcismi, la terra, i fiumi, il mare. «Sii benedetta, terra bella, terra mia! Sii benedetto, fiume Vistola! Sii benedetto mare Baltico!». Ora, anche la sua terra, come le altre terre del mondo, gli dona sofferenza. Forse la sua benedizione non è riuscita ad avvolgere pienamente questa sua patria. Egli sa, debole nel corpo, ma sempre saldo nello spirito, di passare ora anche per le strade della sua patria come un «segno di contraddizione». Ma di questo non ha timore. Ha detto già sei anni fa rivolgendosi alla sua Polonia: «E' cosa chiara che Cristo sarà sempre segno di contraddizione. Questa "contraddizione" è per la Chiesa una conferma di essere se stessa, di essere nella verità...». Domenico Del R t BUENOS AIRES Pari alla Val d'Aosta ISRAELE Poi si giustifica: «Ero ubriaco». Licenziato in tronco e immediatamente rimpatriato

Persone citate: Aldo Baquis, Ali Muhamrnad Jamhur, Assad Rajabi, Farid Bashiti, Harb Abu Sarah, Rashid Salameli, Wojtyla