Il Papa sgrida la Polonia e il mondo

«Guai a opporre la libertà alla Chiesa. L'umanità egoista si vergogni della piaga della fame» «Guai a opporre la libertà alla Chiesa. L'umanità egoista si vergogni della piaga della fame» Il Papa sgrida la Polonia e il mondo In vista lo storico incontro col Patriarca di Mosca §5 RL 5 RESLAVIA 5 L NOSTRO INVIATO 1 Papa sgrida il mondo, i Paesi del'Est e i polacchi in rapida successione; e probabilmente non ha affatto tòrto. Sembra che la pioggia e il freddo di Breslavia galvanizzino il Papa polacco: «Voi siete del Sud, avete freddo - scherzava ieri mattina a colazione, con i suoi collaboratori - io sono del Nord e sto tanto bene». Ed è tornato a scherzare sull'argomento fclla fine della solenne, interminabile ùessa di Breslavia, lamentandosi jerché a Roma «mercoledì, durante 'udienza in Piazza San Pietro, faceva così caldo che non si poteva resi^ere». Probabilmente non tutti i vescovi e i cardinali condividevano il £ùo nordico entusiasmo per sette Vadi umidi e ventosi. Non pochi temevano aperti ombrelli bianchi e talli, o semplicemente neri (e uno rosso) durante la processione, su un prato ridotto a pozzanghera melmosa, verso il palco; e qualcuno ha abbandonato il posto prima della fine della cerimonia. La messa chiudeva il Congresso eucaristico internazionale. C'erano Vescovi, cardinali e fedeli di tutto il mondo. Di fronte a questa platea patì Wojtyla ha lanciato un «j'accuse» sitissimo. «Durante questa "Statio irbis" - ha detto - è necessario richiamare alla mente la geografia cìella fame, che comprende molte zone della Terra. In questo momento khilioni di nostri fratelli e sorelle soffrono la fame, e molti di loro muoiono per questo - specialmente i bambini!». E poi ha elevato la voce: «Nell'epoca di un sviluppo mai visto, della tecnica e della tecnologia avanzata, il dramma della fame è una grande sfida e una grande accusa! La frena è in grado di nutrire tutti. Ferché dunque, al tramonto del XX secolo, migliaia di uomini periscono di fame?». H mondo deve compiere «un serio esame di coscienza riguardante la giustizia sociale, l'elementare solidarietà interumana». Il Papa ha ricordato la dottrina biblica: la jTerra appartiene a Dio, e l'uomo deve usare «per il bene di tutti» le sue 'ricchezze. Il suo appello va «agli uomini della politica e dell'economia, sui quali grava la responsabilità di una giusta distribuzione dei beni su scala sia mondiale che nazionale: bisogna porre finalmente termine alla piaga della fame! Che la solidarietà 'prenda il sopravvento sulla sfrenata Voglia di profitto e su quelle applicajiioni delle leggi di mercato che non ;tengono conto di diritti umani imprescrittibili». E anche se i signori dell'economia sono i più chiamati in causa, «su ciascuno di noi grava una ! piccola parte di responsabilità per ! quest'ingiustizia. Ognuno di noi tocI ca da vicino la miseria altrui». ; La seconda lezione è stata sulla libertà, e qui il Papa si è irritato. La ; Polonia come gli altri Paesi dell'EuIropa Orientale «ha recentemente j riacquistato la libertà e la sovranità ! dopo anni di costrizione da parte del 'sistema totaJitario comunista. Qui, in questa parte d'Europa, la parola | libertà acquista un particolare significato. Conosciamo il sapore della j schiavitù, della guerra e dell'ingiustizia». Ma la libertà va usata bene, hon la si può «soltanto possedere e Ìogorare». Nell'Europa dell'Est, aferma Giovanni Paolo II, in «un conesto sociale percorso da concezioni MAGHREB Quasi 60 i feriti

Persone citate: Giovanni Paolo Ii, Patriarca, Vadi, Vescovi, Wojtyla

Luoghi citati: Europa, Europa Dell'est, Maghreb, Mosca, Polonia, Roma