Dietro-front all'ambasciatore Incisa

Dini furibondo: «Dichiarazioni sconcertanti, non è all'altezza della situazione» Dini furibondo: «Dichiarazioni sconcertanti, non è all'altezza della situazione» Dietro-front all'ambasciatore Incisa Dopo l'intervista polemica salta l'incarico a Tirana scorsa settimana dopo la pubblicazione di alcune sue intercettazioni telefoniche sul quotidiano albanese Indipendent in cui prendeva le distanze dalla mediazione dell'Osce. Sui tempi della nuova nomina Dini ha spiegato che «è questione di giorni» anche se «non c'è un'urgenza immediata» e «la nostra missione non è a rischio». In realtà la Farnesina si appresta a riesaminare la lista dei candidati già discussa in occasione della nomina di Incisa: dall'ex ambasciatore a Teheran, Gianni Castellaneta, ad Alfredo Matacotta, in procinto di andare in Tanzania. Potrebbe comunque servire del tempo ed a disposizione non ce n'è più di tanto visto che le elezioni sono in programma per il 29 giugno ed i partner della forza multina¬ ora che «si risolva nel ora che «si risolva nel più breve tempo possibile il problema della rappresentanza a Tirana». Sebbene Botteghe Oscure neghi ogni dissenso sull'Albania con il go¬ zionale - Parigi in testa - ci chiedono garanzie sulla continuazione della nostra missione militare. E così, con Foresti ancora a Tirana, si fa strada l'ipotesi della designazione di un «inviato speciale» che avrebbe il compito di coordinare tutte le nostre operazioni in loco, diventando l'interlocutore di Angioni a Tirana. Il progetto di una «delegazione diplomatica speciale» da affiancare alla nostra ambasciata si giustifica anche con lo scarso numero di feluche - appena 3 - di cui disponiamo attualmente in Albania. L'inviato speciale potrebbe essere nominato anche prima del successore di Foresti. Ed anche qui torna il nome di Castellaneta, già da alcune settimane impiegato sulla crisi in Albania. Il colpo di scena della revoca di Incisa di Camerana ha risvegliato le polemiche da poco sopite sulla missione Alba. Umberto Ranieri, responsabile Esteri del pds, ha puntualizzato che il suo partito «ha sostenuto con convinzione le scelte compiute dal governo» chiedendo però ora che «si risolva nel più breve tempo possibile il problema della rappresentanza a Tirana». Sebbene Botteghe Oscure neghi ogni dissenso sull'Albania con il go¬ verno, nella maggioranza le crepe si riaffacciano. Rifondazione, con Ramon Mantovani, ha puntato il dito contro «il partito di Berisha ancora troppo potente ed in grado di ricattare Roma». Duri anche i Verdi che con Vito Leccese definiscono «sconcertante l'intera vicenda» chiedendo al governo di «presentarsi al più presto in aula per riferire». «E' incredibile - spiega Leccese - che solo sulla base della conversazione con un giornalista venga buttato a mare uno degli uomini migliori della nostra diplomazia». Anche nel Polo i pareri sono discordi. Maurizio Gasparri (An) ha accusato il governo di essersi mostrato «dilettante ed incapace» nell'intera vicenda annunciando che, in caso di voto sul prolungamento della missione, «esigeremo una gestione seria che finora non c'è stata». Diverso il parere del ccd Pierferdinando Casini che, giudicando «gravissime» le affermazioni di Incisa di Camerana, ha definito «un sussulto di dignità nazionale» la decisione di allontanarlo, [m. mo.] Qui sopra Manfredo incisa di Camerana A sinistra Prodi e sotto il premier italiano durante un incontro a Tirana con il collega albanese Bashkim Fino IL VALZER DEGLI AMBASCIATORI