Fa fuoco in classe per vendicarsi

Campobasso: dramma all'istituto per geometri, lo studente ha sottratto l'arma al padre Campobasso: dramma all'istituto per geometri, lo studente ha sottratto l'arma al padre la fuoco in classe per vendicarsi Ferisce il compagno: «Mi aveva deriso» CAMPOBASSO. C'era rimasto male davvero. Lo «scherzo» che gli avevano fatto durante la gita della scuola a Barcellona, un mese fa, non lo aveva mandato giù. Lui, essere burlato a quel modo, eppoi, tra l'altro, lo choc era stato così forte che aveva dovuto ricorrere alle cure di uno psicologo. No, non era riuscito a perdonarli i compagni di classe. Il suo orgoglio ferito, ruminazione subita, la sua fama di «acchiapparagazze» distrutta. Un affronto. Con i giorni il rancore che si portava dentro è cresciuto a dismisura e ieri mattina la sua rabbia è esplosa assieme ai due colpi di pistola sparati in aula contro quegli amici che lo avevano sbeffeggiato. Si è vendicato così Francesco Felicita, 19 anni, studente all'istituto tecnico per geometri di Campobasso. Intorno alle 10,30, durante la lezione di tecnologia delle costruzioni, ha sfilato dallo zainetto il revolver a tamburo di proprietà del padre che fa il metronotte e ha ferito Antonio Palladino, anch'egli diciannovenne, suo compagno di banco. Il primo colpo lo ha colpito alla spalla destra, il secondo gli ha sfiorato il collo e il proiettile è uscito dalla finestra spaccando il cristallo. Gli spari hanno risuonato in tutto l'istituto, in contrada Colle dell'Orso, alla periferia del capoluogo molisano, dove la polizia è arrivata in pochissimi minuti. Lucia Colucci, la professoressa di tecnologia delle costruzioni che stava facendo lezione, aveva visto il ragazzo alzarsi in piedi. Non aveva però visto la pistola e poiché lo studente bofonchiava a testa bassa lo aveva invitato a sedersi. Subito dopo i due colpi, in rapida successione ma fortunatamente senza la padronanza dell'arma. Tra i compagni di classe di Francesco si è diffuso il panico. Due di loro, approfittando di un suo momento di distrazione, sono poi riusciti a immobilizzarlo con incredibile sangue freddo. La P38 special del padre il giovane la teneva però ancora ben salda nella mano. E' stato l'ispettore Liberato Massenzio a disarmarlo. Il poliziotto, in abiti civili, è entrato in aula e ha cominciato a parlare con Francesco mentre invitava tutti gli altri ad uscire dall'istituto. Per le scale, tra le urla e i pianti, è stata una ressa generale. Cosa si siano detti l'ispettore e il ragazzo non lo sa nessuno. L'agente è uscito dalla stanza con il ragazzo in lacrime sotto braccio, pochi minuti dopo. Il compagno ferito se la caverà in pochi giorni. E' stato portato all'ospedale Cardarelli di Campobasso da un'ambulanza dei volontari della Croce Azzurra. A rompere gli equilibri già fragili della psiche del giovane è stata la crudeltà adolescenziale. Lui, Francesco, si vantava di essere un donnaiolo, di essere il più «figo». Strafaceva, per mascherare quel suo carattere in realtà introverso. La gita scolastica è stata l'occasione per i compagni di scuola per metterlo alla prova. Una ragazza si è fatta invitare nella stanza d'albergo, mentre gli amici origliavano dietro la porta. Francesco non era quel latin lover per il quale si faceva passare. E una volta che gli amici lo hanno capito hanno fatto irru- zione nella stanza d'albergo prendendolo in giro in tutti i modi, deridendolo e denigrandolo. Per Francesco è stata la fine. La sua maschera si era sgregolata e lui, ormai, non aveva più neanche quella finta identità. Era diventato nessuno. «C'è una patologia mentale molto particolare - ha detto l'avvocato Carmine Verde, legale dell'indagato -; i meandri della mente a volte sono davvero impenetrabili». Anche il preside dell'istituto, Natale Mantraffino, non sa dare una spiegazione: «I due si stavano preparando serenamente agli esami di maturità. Non riesco ad immaginare cosa possa essere successo nella mente di Francesco, che mi è sembrato sempre un bravo ragazzo». Antonio Palladino oggi sarà sottoposto a un intervento chirurgico per la rimozione del proiettile che si è conficcato vicino alla scapola. Le famiglie del ferito e di Francesco Felicita si sono abbracciate nella corsia dell'ospedale ma non hanno voluto commentare l'episodio. Lo studente, dopo un lungo interrogatorio, è stato portato in carcere. E' accusato di tentato omicidio aggravato dalla premeditazione e porto abusivo di pistola. Sarà interrogato di nuovo lunedì prossimo dal gip Rossana Iesulauro, che dovrà convalidare l'arresto e disporre una perizia psichiatrica. Roberto Ettorre Durante una gita a Barcellona gli amici avevano architettato uno scherzo per smontare la fama di donnaiolo del feritore LE ARMI IN AULA APRILE '90. Uno studente di 17 anni dell'istituto tecnico di Cuneo rimane gravemente ferito all'addome da un colpo di pistola sparato involontariamente da un compagno nello spogliatoio della palestra. NOVEMBRE'90. A Torino uno studente sedicenne della terza B del liceo classico d'Azeglio minaccia i compagni con un fucile calibro 22 carico, interrompendo la lezione di latino. MARZO '94. A Casal di Principe (Caserta), un sedicenne di un Ite impugna la pistola in un momento di assenza del professore e spara un colpo in aria. MARZO'97. Un ragazzo di 16 anni del liceo scientifico di Montecatini si uccide sparandosi un colpo della pistola del nonno alla testa. APRILE '97. A Vigevano, uno studente di 18 anni rischia di perdere un occhio, colpito da un proiettile di gomma partito da una pistola a gas di un compagno. I due sono alunni del liceo scientifico Cairoli. Antonio Palladino, 19 anni, in ospedale: è stato ferito a scuola da un compagno

Persone citate: Antonio Palladino, Cairoli, Carmine Verde, Lucia Colucci, Roberto Ettorre