La riscossa delle mini università di Antonella Mariotti

Un convegno Un convegno La riscossa delle mini università ACQUI TERME. Classi a numeri ridotti, obbligo di frequenza e materie di studio sempre più specialistiche. Sono alcune caratteristiche delle università «gemmate»: atenei delle città di provincia costituiti da un drappello di docenti che si stacca dalla sede madre per un ciclo di studi, a volte replica di quelli di provenienza, spesso diversi. Nella provincia di Alessandria sono già due le sedi: quella dell'Università di Torino e dei corsi del Politecnico nel capoluogo, e ad Acqui dove l'ateneo di Genova ha istituito il primo corso di diploma per traduttori e interpreti. Proprio ad Acqui si chiude oggi il convegno organizzato dal Polo didattico universitario locale su «Le università d'Europa e Acqui città universitaria». I relatori docenti provenienti dalle maggiori facoltà europee - hanno tracciato il percorso storico delle università, accentrando la discussione su quelle medioevali. «Erano atenei molto ridotti numericamente e pertanto simili a quelle odierne nelle piccole città», spiega il preside dei corsi per traduttori, Giorgo De Piaggi. «L'università nel medioevo era un'istruzione multinazionale e all'inizio nasceva da una corporazione». Peter Schreiner, docente dell'Università di Colonia, quarta università tedesca per anzianità, osserva che «all'epoca la città era la prima di Germania come numero di abitanti, trentamila, era ricca e quindi gli abitarli.' richiedevano una sede universitaria». Una situazione che ricorda quella piemontese di oggi. Alessandria, Novara e Vercelli hanno istituito tre comitati per l'Università, dei quali fanno parte associazioni di categoria come l'Unione industriale ed enti pubblici come le amministrazioni comunali e provinciali. Una volta «rafforzata» la struttura didattica e organizzativa i corsi dovrebbero essere affrancati dalla sede madre di Torino per diventare una sede universitaria «tripolare» autonoma. «Nel Medioevo però - osserva ironicamente Schreiner - c'erano anche le donazioni personali dei docenti, che sarebbero molto utili anche ai nostri giorni». In Germania sono 101 le università, o meglio le istituzioni che rilasciano un titolo equiparato alla laurea. Nei Paesi europei infatti i diplomi universitari - meglio conosciuti come lauree brevi - sono una tradizione. In Piemonte e Valle d'Aosta l'esperimento è iniziato nel '92 con i corsi di diploma in diverse specializzazioni di Ingegneria, «gemmazioni» dell'ateneo torinese e del Politecnico. «Una ricerca Istat dava come laureato con occupazione solo uno studente su tre di quelli provenienti da Lingua e Letteratura straniera - sottolinea De Piaggi -, un dato che dovrebbe far riflettere sulla struttura universitaria italiana e sull'esigenza di dare sviluppo a corsi come quello acquese dove diplomi triennali sono equiparati ai titoli europei, e in molti corsi sono previsti stage aziendali particolari. Lo studente laureato dovrebbe poter accedere al mercato del lavoro subito dopo il conseguimento del titolo». Antonella Mariotti

Persone citate: Lingua, Peter Schreiner, Schreiner