A Erbakan l'ultimo avvertimento

Dai militari Dai militari A Erbakan l'ultimo avvertimento ANKARA. Il consiglio nazionale di sicurezza turco ha lanciato ieri un ultimo avvertimento a Necmettin Erbakan: dopo aver esaminato lo stato di attuazione, da parte del governo, delle misure antifondamentaliste richieste dai militari, ha ammonito il primo ministro che non saranno tollerati ulteriori ritardi. La riunione, presieduta dal presidente Suleyman Demirel con la partecipazione del premier Erbakan, del vicepremier Tansu Ciller e dei vertici delle forze armate, è durata cinque ore e mezzo. Al termine è stato pubblicato uno scarno comunicato nel quale si afferma che è stata discussa l'operazione turca in Nord Iraq (ieri i ministri degli esteri dei sei Paesi arabi del Consiglio di cooperazione del golfo, riuniti a Riad, hanno chiesto ad Ankara di ritirare le sue truppe dal Kurdistan) e «valutato» lo stato di applicazione da parte del governo delle decisioni prese dal consiglio di sicurezza il 28 febbraio scorso per contenere il fondamentalismo islamico. Secondo i commentatori turchi, l'asciutta fraseologia del comunciato sembra suggerire che permangono divergenze fra il consiglio e il governo, in particolare sulla questione della riforma scolastica, che limiterebbe l'insegnamento religioso (che invece sta molto a cuore al fondamentalista Erbakan e al suo partito islamico). Fin dalla cerimonia d'apertura dei lavori, in concomitanza con il 64° anniversario della creazione del consiglio, il segretario generale dell'organismo, generale Ilhan Kilic, ha avvertito il premier che il governo doveva tener conto «con la massima priorità» delle decisioni, sin qui per gran parte disattese, del 28 febbraio scorso. «La Turchia - ha ricordato Kilic - è l'unico Paese di tutto il mondo islamico che abbia realizzato il laicismo pieno. Una società laica, un sistema istruzionale laico costituiscono le basi della sicurezza nazionale». Anche il primo ministro ha elogiato il ruolo svolto dal consiglio nel governo del Paese: «Fin da quando ha assunto il potere - ha detto Erbakan - il nostro governo ha sempre dato la precedenza alle indicazioni del consiglio ed alla loro applicazione rigorosa». Cosa su cui i militari non sembrano d'accordo. Secondo il canale televisivo islamico «Tgrt», che peraltro citava fonti non identificate, Erbakan e la Ciller avrebbero deciso di far tenere elezioni politiche anticipate al 26 ottobre. L'accordo, che verrebbe annunciato oggi, prevede il passaggio dei poteri da Erbakan a Ciller nella seconda metà di giugno. Ciò, secondo l'emittente, consentirà al vicepremier di partecipare come capo del governo al vertice europeo del 27 giugno. [Ansa-Agi!

Luoghi citati: Ankara, Iraq, Kurdistan, Riad, Turchia