Il terrore in Sierra Leone

Il terrore in Sierra Leone AFRICA OCCIDENTALE Freetown in preda ai saccheggi. I golpisti: Lagos sta per invaderci Il terrore in Sierra Leone Sgomberati mille occidentali (50 italiani) FREETOWN. Situazione confusa nello Stato africano della Sierra Leone dove una giunta militare ha preso il potere ed è in corso lo sgombero degli stranieri residenti (un migliaio già portati in salvo, fra cui una cinquantina di italiani) mentre i generali annunciano come imminente il rischio di una «invasione straniera» della capitale Freetown. Il riferimento è alle truppe nigeriane, 1.500 uomini, che sono entrate nel territorio leonese avvicinandosi alla capitale. Secondo il rappresentante della Sierra Leone all'Onu, James Jonah, il capo dello Stato nigeriano, generale Sani Abacha, ha promesso al deposto presidente Ahmad Tejan Kabbah che lo avrebbe riportato al potere. Ieri sera correva voce di trattative avviate fra la giunta della Sierra Leone e i nigeriani per evitare scontri armati; l'eventuale intervento nigeriano dovrebbe avvenire nell'ambito dell'Ecomog, la Forza d'intervento dell'Africa dell'Ovest. Ma gli Stati Uniti premono per una soluzione diplomatica e il Ghana, l'altra potenza regionale nell'Africa occidentale, non ha dato luce verde all'intervento armato. Riunita a Harare, Zimbabwe, l'Organizzazione per l'unità africana ha detto di ripromettersi di «rendere impossibile la vita» alla giunta golpista in Sierra Leone, mentre da Londra il segretario generale del Commonwealth, Emeka Anyaoku, di cui il Paese fa parte, si è schierato a favore dell'intervento militare. Per le strade della capitale si vedono soldati che si portano via televisori arraffati dove capita e scorrazzano a bordo di automobili rubate e sparano in aria urlando: «Se non ci volete, dovete morire». Ieri sera sono arrivati a Conakry (Guinea) con la nave militare americana «Kear Sarge» circa 50 italiani, che il ministero degli Esteri ha fatto sgomberare da Freetown, per evitare i temuti scontri armati tra le truppe nigeriane e i militari insorti. Fra gli italiani vi sono religiosi, turisti e imprenditori che sin da domenica scorsa erano stati fatti affluire dall'unità di crisi della Farnesina presso un albergo di Freetown sul litorale, per essere poi portati da elicotteri Usa sulla «Kear Sarge». Ha collaborato all'operazione un contingente di carabinieri del reggimento paracadutisti Tuscania, arrivati su un C-130 dell'Aeronautica militare italiana. Imbarcati infine su un Boeing 707 dell'Ami, gli italiani sgomberati dovrebbero raggiungere Fiumicino oggi. Il segretario generale del Commonwealth, Emeka Anyaoku, ha affermato ieri in un'intervista alla Bbc che una eventuale «azione militare straniera per ristabilire l'ordine e la democrazia in Sierra Leone sarebbe totalmente giustificata». «E' positivo - ha detto ancora - che i Paesi della Comunità dell'Africa occidentale (da cui dipende l'Ecomog) si riuniscano e decidano di non tollerare il rovesciamento di un governo democraticamente eletto» come quello della Sierra Leone. [Ansa-Agi-AdnKronos]

Persone citate: Ahmad Tejan Kabbah, Emeka Anyaoku, James Jonah, Sani Abacha