Scalfaro: Presidente eletto dal popolo di Alberto Rapisarda

| La ricetta del Capo dello Stato: purché in contemporanea ci sia un Parlamento forte | La ricetta del Capo dello Stato: purché in contemporanea ci sia un Parlamento forte Scalfaro: Presidente eletto dui popolo Polemiche dopo l'esternazione. Fini: grave interferenza ROMA. Di nuovo una esternazione di Scalfaro. «Non sono mai stato contrario ad una eventuale elezione del Capo dello Stato dal popolo» dice il Presidente della Repubblica ad un gruppo di studenti che lo interrogano alla trasmissione della Rai «Il grillo» (sarà trasmessa lunedì). E questa proprio non se l'aspettava nessuno. Sconcertata An, perplessi Forza Italia e anche i popolari perché nessuno ha capito dove Scalfaro voglia andare a parare. Silenzioso il pds e contenti solo i centristi del Polo. E' ancora fresca la stampa dei titoli a tutta pagina dei giornali di ieri su Scalfaro che invita i giudici a fermare le illegalità della Lega, che arriva un bis più clamoroso. Con una gran coda di polemiche. Perché, guarda caso, martedì la Bicamerale deciderà col voto se seguire la pista semipresidenzialista o quella del premier forte. E l'intervento di Scalfaro, in un modo o nell'altro, un suo peso potrebbe averlo. Anche se, a sera, una nota dell'Ansa precisava che la trasmissione è stata registrata un mese fa. Quando Scalfaro non poteva prevedere che sarebbe stata trasmessa proprio alla vigilia dell'importante voto della Bicamerale. E' meglio che il Capo dello Stato continui ad essere eletto dal Parlamento o deve essere scelto dal popolo? hanno chiesto gli studenti a Scalfaro. «Io mi fermo a dire i prò e i contro» ha risposto il Presidente spiegando che «non sono mai stato contrario ad una eventuale elezione del Capo dello Stato dal popolo, mentre devo dire che quando ero libero parlamentare espressi pensiero non favorevole alla elezione diretta del capo dell'esecutivo». «Il problema - ha aggiunto - è se si vuole fare una Repubblica presidenziale, e in questo caso l'elezione del popolo è logica». Ma «personalmente debbo dire che unisco il concetto di democrazia al concetto di Parlamento». E così Scalfaro scarta, di fatto, la Repubblica semipresidenziale alla francese. Il Parlamento deve essere «ben rappresentato e forte» perché un Parlamento «che può essere più o meno quotato, è sempre una cosa che dà garanzie maggiori di una persona». «Allora, questo non impedisce che il Capo dello Stato sia anche capo dell'esecutivo. Importante è che il Parlamento mantenga ima buona forza e una buona responsabilità, dando garanzie al popolo». Ma la soluzione che Scalfaro sembra preferire è quella del Capo dello Stato eletto dal popolo ma con i poteri attuali (più chiaramente delimitati». Il Capo dello Stato non diventa capo dell'esecutivo, non è Repubblica presidenziale. «A prima vista è una soluzione che potrebbe trovare porte aperte». Si dovrebbero, però, indicare «meglio i poteri, in modo più rigido, per impedire che l'investitura dalla base possa portare con più facilità non dico ad uscire dai binari, però ad eccedere. Problema di equilibri. Vedremo cosa capiterà». Quel che capiterà si vedrà martedì. Oggi succede che tutti si chiedono il perché della nuova esternazione presidenziale. Gianfranco Fini, il paladino dell'elezione diretta del Capo dello Stato, il trascinatore del Polo su questa posizione, dovrebbe essere il più soddisfate E invece, eccolo lì sospettoso a bacchettare «un interventismo politico inopportuno» che potrebbe «interferire con i lavori della Bicamerale. Anche quando, come in questa occasione, l'esternazione del presidente Scalfaro non dà adito nel merito a particolari contestazioni da parte nostra». E Maceratini, capo dei senatori di An, aggiunge ironico: «Ha parlato l'oracolo del Quirinale. Tutti ora sanno come Scalfaro può essere accontentato o disturbato dal voto di martedì». Ma si capisce che gli uomini di An sono intrigati e disorientati dalle ultime sortite del Capo dello Stato. Perché su elezione diretta e sulle maniere forti con la Lega dice proprio quello che An sostiene. Così, a proposito dell'appello ai giudici per le illegalità della Lega, Maceratini parla di «monito giusto ma tardivo». Spiazzati anche i politici di Forza Italia. Giuseppe Calderisi, per esempio, vede uno Scalfaro che fa dichiarazioni favorevoli al semipresidenzialismo «per non sembrare schierato con il fronte opposto». Il capo dei senatori «forzisti», Enrico La Loggia, è l'unico che si avventura a decrittare cosa ci può essere dietro le parole di Scalfaro. «Magari - dice La Loggia - potrebbe essere un invito a riflettere di più sui legami fra forma di governo e sistema elettorale. Vorrei sbagliarmi, ma vedo una voglia trasversale di proporzionale che va da Rifondazione fino ad An, di chi pensa che se si fa il semipresidenzialismo il Parlamento può essere eletto con la proporzionale». Alberto Rapisarda Il presidente Scalfaro

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