D'Alema officia in tricolore

La cerimonia in Campidoglio. Il segretario pds cita Ulisse La cerimonia in Campidoglio. Il segretario pds cita Ulisse D'Alenici officia in tricolore Ha sposato il suo portavoce Rondolino POLITICA E MONMNIItf CROMA AMPIDOGLIO, ore 10,30. Il film del matrimonio di Fabrizio Rondolino, portavoce di Massimo D'Alema, si apre con il segretario del pds nell'inedita veste di officiante, con tanto di fascia tricolore a tracolla. La sposa, Simonetta Ercolani, è in lungo e,, come collaboratrice di «Chi l'ha visto?», ha portato con sé due operatori amici che riprendono l'evento con minuscole telecamere. Tra il pubblico, molti giornalisti, spiccano i direttori della Rai ulivista, Giuseppe Tantillo (Rail), Marcello Sorgi (Tgl) e Lucia Annunziata (Tg3), in completo pantaloni azzurro di foggia indiana. Mimun (Tg2) è in ritardo e guadagna le scale di corsa. Carlo Freccerò (Rai2) manda le sue scuse: ha un abbassamento di voce. Ma c'è Stefano Balassone, ex Rai 3 dei tempi d'oro, oggi a Tmc. Di politici, solo i sottosegretari Vita e Bargone. Pur assistito dal prosindaco Walter Tocci, D'Alema appare emozionato e un po' imbarazzato. Fa un discorsetto agli sposi, ispirato a Omero. «Contrariamente a quel che si può credere, in questo periodo sono i poemi omerici la cosa che più mi interessa», esordisce. E narra di quando Ulisse, tornato a Itaca, venne riconosciuto da Penelope per via del letto ricavato nel vecchio uhvo, un segreto che solo loro conoscevano. Come dire che l'intimità di una coppia è fatta di piccoli grandi segreti. All'uscita c'è riso per tutti e si grida «Ulisse, Ulisse». Rondolino ringrazia D'Alema, che non resiste a buttar lì una delle sue frecciate sarcastiche. «Peccato per la platea - dice alludendo ai giornalisti -. Sarebbe stato meglio un pubblico di braccianti agricoli». Un cronista della sinistra non è da meno: «Mi stupivo che D'Alema avesse assegnato a Rondolino il ruolo di Ulisse, ma è perché aveva riservato a se stesso quello di Zeus». Cooperativa Agricola Nuova. Ore 13. Per il secondo tempo il set si è spostato nell'«agriturismo» gestito da vecchi compagni che ha già ospitato la festa della vittoria un anno fa. Mille pecore, 500 polli, 40 vacche e altrettanti cavalli. Cibi biologici, pane e formaggi fatti in casa, semplicità agreste. «Vedendo tutte quelle pecore mi sono chiesto se, insieme a tutta la Rai, si erano portati anche l'intervallo», ironizza Enrico Men- tana, decisamente in vena. Cerca a tutti i costi di incastrare i presenti per dimostrare che Pietro Calabrese del Messaggero, unico direttore della carta stampata presente, non lo conosce nessuno. E lui ci ride. «Finalmente uno di Forza Italia davvero» insiste Mentana vedendo arrivare Macaluso. Walter Veltroni, Livia Turco, Claudio Burlando, non sono venuti. Ma c'è il ministro Franco Bassanini con la moglie Linda Lanzillotta, ci sono Giuseppe Chiarante e Claudio Petruccio- li, il numero due del pds Minniti e il consigliere di D'Alema Velardi. E una Giovanna Melandri radiosa tutta in turchese indiano (un look che va molto). Molti parenti e amici stretti, molti bambini di ogni età. Ma tanti giornalisti anche alla festa, da Maria Latella in rosso a Anna La Rosa (Telecamere) i cui veli blu finiscono per impigliarsi in una buganvillea. D'Alema non dà segni di disagio. Si è tolto la cravatta e, come molti uomini «normali», pesca spesso le sue cose nella borsa della moglie, uno zainetto Chanel bianco che Linda Giuva porta disinvolta sulle spalle. E, tra una pasta e fagioli e una fetta di salame, si lascia persino andare a parlare di calcio in un crocchio di cronisti. Con Stefano Marróni di Repubblica che cerca invano di convincerlo che i romanisti sono degli «immigrati». Luciano Violante arriva in ritardo. La sua auto ha incidentalmente investito un motociclista della scorta che è finito in un fosso. E il presidente della Camera è stato sorpreso mentre lo soccorreva nell'erba alta, col portavoce Ligas che faceva ombra con un giornale e Lucia Annunziata che, sopraggiunta, lo rinfrescava con un fazzoletto umido. Arriva, Violante, e scappa subito via. Prima della torta, crostata e pan di Spagna con sposini bianchi. Fra canzoni dei Beatles, suonate dai Mirrors. E tante Polaroid ricordo. Anche per Bruno Vespa, che aveva perso l'aereo ma è riuscito a non mancare. Maria Grazia Bruzzone Violante arriva tardi perché soccorre un agente della scorta vittima di un incidente stradale A sinistra Massimo D'Alema officia il matrimonio del suo portavoce Rondolino A destra Luciano Violante

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