«Rinviare l'euro di due anni»

Martino Martino «Rinviare l'euro di due anni» ROMA. «Il rinvio dell'euro è la soluzione più logica. Ma attenzione: non un rinvio sine die, né un rinvio per dar tempo a tutti di mettersi in regola. Solo un rinvio secco di due anni per correggere le cose che non vanno nella costruzione di Maastricht e introdurre in modo non coercitivo la moneta unica». Antonio Martino, ex ministro degli Esteri del governo Berlusconi, ritiene del tutto naturale che il governatore della Bundesbank abbia fatto smentire lo Spiegel perché, ammette, queste cose appartengono alla sfera del «si fa ma non si dice». Ma, aggiunge, «il problema esiste oggi più di ieri e tutto nasce dal fatto che si vuole introdurre l'euro in modo coercitivo, con il rischio del rigetto. Persino i banchieri svizzeri sono terrorizzati dall'eventualità concreta che i tedeschi non si fidino della moneta unica». Allora cosa bisognerebbe fare secondo Martino? Un rinvio di due anni e varo «dolce» dell'Europa monetaria: in pratica, sempre tra due anni, basterebbe dare ai Paesi europei la possibilità di adottare l'euro in sostituzione della propria moneta, oppure in concorrenza con la propria moneta. E la posizione di Fazio sull'Europa è più vicina a quella di Tietmeyer o a quella di Kohl? «Se Fazio ha parlato poco d'Europa nelle sue considerazioni finali, significa che qualche perplessità ce l'ha». [Adnkronos]

Persone citate: Antonio Martino, Berlusconi, Kohl, Tietmeyer

Luoghi citati: Europa, Roma