Fazio: giusta la linea di Prodi

3 Bankitalia avverte: i focolai inflazionistici non sono ancora spenti, attenti all'aumento dell'Iva Fazio; giusta la linea di Prodi Ora è più vicino un calo del tasso di sconto ROMA. Tutto il resto era previsto; ma questo no, non questo appello a un'iniezione di fiducia, a sforzi coordinati perché l'economia italiana possa «tornare a crescere a un ritmo annuo dell'ordine del 3 per cento». Il Governatore della Banca d'Italia Antonio Fazio ha stupito con un colpo d'ala alla fine, nell'ultima pagina delle sue quinte «considerazioni finali». C'è una stasi degli investimenti, e l'economia non creerà nuovi posti di lavoro; per romperla occorre che lo Stato spenda meno e meglio, si impegni in grandi progetti, che le imprese colgano le nuove opportunità. Forse non è più la «supplenza» in cui la Banca d'Italia si impegnava contro la politica spendacciona della Prima Repubblica. Ma certo Fazio non è tornato a chiudersi nel campo strettamente proprio delle banche centrali, il controllo della moneta. Vedendo davanti a noi «un triennio di crescita insoddisfacente» e di «prospettive sfavorevoli per l'occupazione», il Governatore sente il dovere di pronunciare un appello, di gettare il peso della sua autorità contro l'incertezza che fa stagnare l'economia. In caso di successo, sarebbe possibile «il pareggio di bilancio entro la metà del prossimo decennio». Il giudizio sulle scelte del governo è abbastanza positivo, e un calo del tasso di sconto non dovrebbe essere lontano. Sono questi i due responsi che più si attendevano dall'assemblea annuale della Banca d'Italia. Sul costo del denaro: pur nella prudenza perché «i focolai inflazionistici non sono del tutto spen¬ ti», «un graduale allentamento» proseguirà. Sulle scelte economiche del governo: «Condividiamo la linea indicata nel documento di programmazione» varato l'altro ieri; ma bisogna predisporre quanto prima «gli strumenti necessari» a realizzarlo, soprattutto la riforr ma dello Stato sociale. Moneta unica. La fama di Fazio come euroscettico poggia sulle rarissime apparizioni dell'unione monetaria nei suoi discorsi. Ieri ne ha parlato. Ne ha parlato poco, o è già molto che ne abbia parlato? I commentatori si dividono. Nel mare agitato della globalizzazione economica, sostiene il Governatore, «lo spazio finanziario europeo potrà porsi come elemento di stabilità». Però l'Europa, «che ha una capacità di competere strutturalmente insufficiente» non può illudersi (come in Francia fanno molti) di rimediare con un «deprezzamento del cambio» della futura moneta; l'Euro dovrà essere forte. L'inflazione. L'annuncio programmatico atteso dai mercati suona: «Chiusa con successo la fase di disinflazione, miriamo per il 1998 a una variazione dei prezzi al consumo contenuta nel 2%». C'è una sfumatura di dissenso con il governo, che pone come traguardo un ulteriore calo dell'inflazione, all'1,8% nel '98, 1,5% nel '99? «Inezie», secondo fonti interne. Se i prezzi minacciassero di eccedere l'obiettivo «non esiteremo ad arrestare la nostra politica di reflazione», ovvero a interrompere la discesa del tasso di sconto; «in casi estremi», anzi, lo si aumenterà. Il Dpef. Fazio non sembra turbato dalla scomparsa, nel testo approvato dal governo, di ogni indicazione precisa sulla riforma dello Stato sociale. E' lì che si deve intervenire, conferma (con <rorowedimenti strutturali che correggano la tendenza all'espansione della spesa»); ma non pare pessimista sull'esito del negoziato. Il ministro del Tesoro Carlo Azeglio Ciampi commenta soddisfatto: «Sostanziale concordanza di interpretazione e di obiettivi». Fazio è tutt'altro che un nemico del welfare; difende «il sistema di sicurezza sociale, orgoglio e vanto della nostra generazione, fonte di diffuso riscatto dalla miseria e dal bisogno di ampi strati della popolazione lavoratrice e delle classi più umili». Se occorre riformarlo, dice, è per «conservarne nel tempo i benefici». Sui conti dello Stato '97, la Banca d'Italia non esprime alcuna preoccupazione; lancia un obiettivo ambizioso per il futuro, «in 5 anni abbassare di due punti il peso della spesa corrente sul prodotto interno lordo» (circa 40.000 miliardi, a valori attuali). Il fisco. Una sola cosa il Governatore non condivide della progettata manovra '98: l'aumento dell'Iva, e in generale delle «entrate che influiscono sui prezzi e sui costi». Molto favorevole è invece il giudizio sulla riforma della tassazione dei redditi di impresa, che il ministro Vincenzo Visco prepara: «Ne deriverà un sostegno agli investimenti». Solo «una consistente riduzione dell'evasione fiscale permetterà di alleviare il carico sui contribuenti che adempiono i propri doveri». Il lavoro. Se i sindacati vogliono più occupazione, devono accettare più flessibilità nelle condizioni di lavoro. Altrimenti il lavoro nero «realizza una flessibilità di fatto» con «rischi gravi per i lavoratori, talora con abusi»; e la cifra è impressionate, secondo alcune stime: 2,4 milioni di posti «irregolari». Stefano Lepri ti fi Zo spazio finanziario europeo potrà essere elemento di stabilità Però l'Europa, con una capacità di competere strutturalmente insufficiente, non può rimediare con un deprezzamento del cambio J sp Ottima la riforma della tassazione dei redditi d'impresa: né deriverà un sostegno agli investimenti Ma solo una consistente riduzione dell'evasionefiscale allevierà il carico sui contribuenti onesti fj ip unii so della sua fa stagnare sarebbe poso la metà del erno è abbaso di sconto ono questi i ano dall'asalia. Sul coza perché «i l tutto spen¬ opeo ità à re mbio J sp tassazione erà one i fj ip atteso dai mercati suona: «Chiusa con successo la fase di disinflazione, miriamo per il 1998 a una variazione dei prezzi al consumo contenuta nel 2%». C'è una sfumatura di dissenso con il governo, che pone come traguardo un ulteriore calo dell'inflazione, all'1,8% nel '98, 1,5% nel '99? «Inezie», secondo fonti interne. Se i prezzi minacciassero di eccedere l'obiettivo «non esiteremo ad arrestare la nostra politica di reflazione», ovvero a interrompere la discesa del tasso di sconto; «in casi estremi», anzi, lo si aumenterà. li Governatore della Banca d'Italia Antonio Fazio. A sinistra ministro per l'Economia Carlo Azeglio Ciampi Sotto, una fase dell'assemblea di Palazzo Koch I GIUDIZI DI VIA NAZIONALE LA FIDUCIA «L'Italia ce la può fare, e non solo ad entrare in Europa, ma anche a tomare a crescere ad un ritmo del 3 per cento l'anno. Solo, seme più fiducia, e non abbassare la guardia né nella lotta all'inflazione, né nel contenimento del bilancio pubblico». IL FUTURO «Nel contesto di una rapida crescita, saranno possibili l'azzeramento del disavanzo corrente entro il 1999 e il pareggio di bilancio entro metà del prossimo decennio; vi corrisponderà un abbassamento del rapporto tra debito pubblico e prodotto interno lordo al di sotto del 100%». DPEF «Condividiamo la linea di azione indicata dal Dpef la prudenza nei profili assunti per talune variabili finanziarie. Confidiamo che governo e Parlamento predispongano rapidamente e utilizzino appieno gli strumenti necessari a dare coerenza agli obiettivi e ad assicurarne il raggiungimento» INFLAZIONE «1 focolai inflazionistici non sono del tutto spenti. Sarebbe un errore tentare di correggere gli squilibri che ancora permangono agendo in misura rilevante sulle entrate, come quelle che influiscono sul livello dei prezzi e siri costi». LAVORO «Esiste una coincidenza piena, di fondo, tra gli obiettivi di impresa e quelli dei lavoratori. Il volume della ricchezza prodotta e l'occupazione non sono indipendenti dal costo del lavoro e dal livello dei prezzi». STATO SOCIALE «La revisione del sistema di sicurezza sociale, orgoglio e vanto della nostra generazione, va volta a conservarne nel tempo i benefici, rimuovendo i fattori di distorsione e di inefficienza, limitando i costi». LAVORO NERO «I rapporti di lavoro irregolari realizzano una sorta di flessibilità di fatto... La flesssibililà di fatto è inaccettabile e dannosa-, è anche il frutto dell'eccessiva rigidità nella tutela del lavoro regolare». li Governatore della Banca d'Italia Antonio Fazio. A sinistra ministro per l'Economia Carlo Azeglio Ciampi Sotto, una fase dell'assemblea di Palazzo Koch

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