Il futuro dei giornali

K LA VERTENZA SULL'INFORMAZIONE: 1 COMUNICATI D! FNSI E FIEG Il futuro dei giornali La Federazione nazionale della stampa ha aperto una «vertenza nazionale dell'informazione» nei confronti del governo, del Parlamento e delle imprese del settore. FNSI Questo il comunicato del sindacato dei giornalisti italiani: «Sono in discussione l'occupazione, l'autonomia e lo stesso ruolo dei giornalisti nella società italiana. Il contratto di lavoro della categoria, sottoscritto due anni fa anche dal ministro del Lavoro, è praticamente lettera morta, specie per quanto riguarda le misure a favore del riassorbimento dei disoccupati e a sostegno della previdenza integrativa, mentre sono sempre più preoccupanti le condizioni nelle quali si dovrà in autunno rinnovare la parte economica del contratto stesso. Tutto ciò avviene nel momento in cui si assiste al massimo livello mai raggiunto dell'attacco sferrato da settori della magistratura e dalla politica al diritto-dovere dei giornalisti di informare e al diritto dei cittadini ad essere informati. «La Federazione della stampa chiede al governo: 1) di porre in essere le soluzioni legislative, già individuate, per estendere gli sgravi contributivi ai contratti dei giornalisti disoccupati; 2) di consentire il rifinanziamento del fondo integrativo previdenziale attraverso l'utilizzo delle necessarie risorse dell'Inpgi congelate presso la Tesoreria dello Stato; 3) di aprire subito il tavolo di confronto sulla riforma della legge n. 416 per l'editoria evitando il ricorso perverso ai prepensionamenti e alle casseintegrazioni finalizzate ai licenziamenti; 4) di garantire l'autonomia decisionale di un Inpgi privatizzato solo a parole; 5) di realizzare una riforma delle telecomunicazioni e dell'emittenza radiotelevisiva che sia completa, organica e contestuale e, nel rispetto del pluralismo, sostenga il ruolo del servizio pubblico e difenda l'informazione nell'emittenza radiotelevisiva locale; 6) di impegnarsi concretamente per difendere il diritto costituzionale alla libertà e all'autonomia dei giornalisti contro gli attacchi da parte della magistratura e della politica nel rispetto dei diritti dei cittadini; 7) di realizzare gli impegni assunti per la contrattualizzazione degli uffici stampa negli enti pubblici. Al Parlamento la Fnsi chie¬ de: di impegnarsi per una seria e radicale riforma legislativa della professione giornalistica che liberalizzi e qualifichi l'accesso e preveda limiti di responsabilità deontologica adeguati. Alla Fieg ed alle aziende radiotelevisive pubbliche e private il sindacato unitario dei giornalisti chiede. 1) l'applicazione rigorosa del contratto di lavoro, specie per quanto attiene l'utilizzo dei cosiddetti services, la corretta gestione dell'organizzazione redazionale e del mercato del lavoro per evitare il precariato e forme di risparmio selvaggio che riducono la qualità dei giornali 2) maggiore chiarezza e trasparenza nei passaggi proprietari in modo da garantire i diritti contrattuali, occupazionali e professionali dei corpi redazionali 3) di sospendere la folle rincorsa dei giornali alle promozioni ed ai gadgets che non aumentano le vendite, alzano i costi e mortificano la funzione dell'informazione 4) di aprire al più presto il confronto per il rinnovo biennale della parte economica del contratto di lavoro». FIEG Questo invece il comunicato della Federazione Editori: «La Federazione Italiana Editori Giornali condivide le preoccupazioni dei giornalisti per la crisi dell'editoria che si fa ogni giorno più grave, come conferma l'allarme autorevolmente lanciato dal Garante per l'Editoria, prof. Casavola. La crisi non è addebitabile solo a fatti congiunturali, ma anche alla sostanziale indifferenza con la quale il potere politico guarda ai problemi della carta stampata, lasciando irrisolti annosi nodi strutturali, non mantenendo gli impegni assunti, creando nuovi vincoli e nuovi oneri a carico di imprese già fragili. «Per questi motivi gli editori sono parte attiva di una "vertenza nazionale deU'informazione" che abbia par scopo di reinserire i problemi dei giornali nell'agenda delle priorità .del Parlamento e del Governo, la cui attenzione sembra ormai polarizzata esclusivamente dalle estenuanti mediazioni dirette a garantire gli equilibri interni al sistema televisivo. «La Federazione Editori ha da tempo inviato al Governo un "pacchetto" di proposte che, se accolto - senza riaprire la stagione degli aiuti a pioggia che gli editori considerano definitivamente conclusa -, creerebbe le condizioni di quadro necessarie ad assecondare gli sforzi imprenditoriali diretti all'ampliamento della diffusione, alla conquista di nuovi lettori, al lancio di nuove iniziative, all'aumento delle entrate pubblicitarie. «Non sono, invece, fondate le rivendicazioni della Federazione della Stampa circa l'applicazione del contratto di lavoro, per lo meno per quel che riguarda le aziende rappresentate dalla Fieg, i cui programmi e le cui iniziative sono oggetto di un confronto continuo ed approfondito con il sindacato dei giornalisti. «L'applicazione del contratto di lavoro anche da parte delle imprese che producono informazione e non sono rappresentate dalla Fieg è, anch'essa, un'esigenza sulla quale esiste piena concordanza tra la Fieg e la Fnsi in quanto il mancato rispetto del contratto determina non solo la violazione dei diritti dei giornalisti, ma anche la concorrenza sleale di alcune imprese nei confronti di quelle che applicano correttamente il contratto».

Persone citate: Casavola