Vado al cinema. Cioè mi collego a Internet

Vado al cinema. Cioè mi collego a Internet Vado al cinema. Cioè mi collego a Internet Un enorme ipertesto con molti finali e protagonisti intercambiabili STIAMO per passare da un mondo fatto di atomi a uno fatto di bit, sentenziano i guru della rivoluzione digitale, a cominciare da Nicholas Negroponte. Non c'è quindi da stupirsi se anche il vecchio cinema, che da poco ha festeggiato il primo secolo di vita, affronterà questo passaggio. Dopo la televisione e l'home video, i film si diffonderanno attraverso Internet, grazie alle straordinarie potenzialità della fibra ottica. Lo affermano gli esperti di telecomunicazioni, convinti che il passaggio dalla linea telefonica ai cavi ottici aumenterà di 400 volte la capacità di trasferire informazioni. Ci crede Bill Gates, che ha cominciato la scalata ai mass media. Un embrione del cinema che verrà sembra essere il sito di WAXWeb (http://bug.village. virginia.edu). Il contenuto è difficile da definire. E' ancora un film? O un gigantesco ipertesto? O solo un gioco per cinefili con la mania della scrittura? WAXWeb è qualcosa di più, e di diverso, tanto che è diventato quasi un «cult movie» per il popolo di Internet. Il progetto, sostenuto dall'Institute for Advanced Technologies in the Humanities dell'Università della Virginia, è nato da un video di David Blair («WAX or the Discovery of Television among the Bees»), girato nell'ormai lontano 1991 e composto di duemila inquadrature, tutte rielaborate al computer. In rete è approdato solo un paio di anni fa, quando il visionario Blair (aiutato dal programmatore Tom Meyer e dalla grafica Suzanne Hader) ha proposto a 25 sceneggiatori di integrare la storia originaria con i loro sviluppi personali, creando il primo ipertesto di WAXWeb disponibile in rete. Ora tutti gli I utenti di Internet possono par¬ tecipare alla realizzazione, cambiando i finali dei film, inserendo varianti, inventando nuovi protagonisti. In qualsiasi punto dell'ipertesto è possibile creare nuovi «link» (punti attivi, vere e proprie biforcazioni del racconto) e aggiungere frammenti di testo o immagini. In un paio di anni, sono stati 20 mila gli «scrittori» che hanno contribuito a WAXWeb. Le scene, i dialoghi, i personaggi si sono moltiplicati in continuazione, fino a dar vita a un enorme film «mutante», assai diverso dalla già bizzarra storia originale. Sul sito si sono accumulati 2000 pagine, 500 vidoclip e quasi 5000 immagini fisse, all'insegna della massima contaminazione tra i media, per un totale di un gigabite e mezzo di materiale disponibile (quasi un triplo Cd-rom on line). Un magma difficile da decifrare, anche per chi vuole vedere WAXWeb da semplice spet- Ventimila autori in due anni hanno contribuito a una sceneggiatura virtuale tatore. Il sito può essere visitato anche passivamente, senza manipolare la storia. Si può accedere a tre livelli: «superstory» (un riassunto della trama a grandi linee), «short film» (con audio e video) e «shot by shot», in pratica una dettagliata sceneggiatura. Per chi non ha un modem veloce, i tempi di attesa sono lunghi ed è facile perdersi nel mare narrativo Bill Gates, il boss della Microsoft dell'ipertesto. Ora ci sono anche centinaia di stanze di realtà virtuale dove è possibile incontrare i personaggi dei film, realizzate con Vrml (Virtual Reality Modeling Language), il linguaggio di programmazione che sta diffondendo la terza dimensione sulla rete. Con WAXWeb crolla il mito dell'«autore». A differenza della televisione (che pure ha cam¬ biato il modo di vedere il cinema), nel la rete tutti gli spettatori possono di ventare regi sti (o sceneggiatori): chiunque può aprire una pagina e aggiungere ciò che vuo le. In balia della medio crità dei molti, il singolare film di Blair è diventato una matas sa inestricabile di storie da seguire, tante quante il caso. E in uno di questi embrioni del cinema futuro, è bello immaginare Humphrey Bogart e Ingrid Ber gman che fuggono insieme, felici, dall'aeroporto di Casablanca. Giovanni Valerio

Persone citate: Bill Gates, David Blair, Giovanni Valerio, Humphrey Bogart, Ingrid Ber, Nicholas Negroponte, Suzanne Hader, Tom Meyer

Luoghi citati: Virginia