Una centrale solare sul tetto di casa tua

Una centrale solare sul tetto di casa tua Una centrale solare sul tetto di casa tua ■ L presidente dell'Enel, 1 Chicco Testa, ha il merito di I aver rotto il silenzio che in Italia circondava i «tetti fotovoltaici», cioè i generatori solari installati sulle case come se fossero tegole e collegati alla rete elettrica. In genere i tetti fotovoltaici hanno potenze fra 0,5 e 5 kWp (1 «kiloWatt di picco» è la potenza di un generatore fotovoltaico che eroghi 1 kW se esposto a una radiazione solare da 1 kW per metro quadro, a 25 °C). I proprietari di tetti fotovoltaici sono sia clienti sia fornitori della società erogatrice. Rispetto alle grandi, e troppo ingombranti, centrali fotovoltaiche, i tetti a celle solari hanno il pregio di generare energia senza sottrarre superficie al verde perché sfruttano superaci già occupate. Ma non solo. Una loro fitta disseminazione sul territorio compenserebbe le perdite derivanti dal trasporto dell'elettricità sulle lunghe distanze e ottimizzerebbe la distribuzione in quanto producono energia quando è più richiesta, cioè di giorno. E' chiaro che in Italia di superfici utilizzabili per tetti solari c'è sovrabbondanza. E' difficile però dare cifre precise: non si sa, infatti, quanta superficie occupino da noi le costruzioni. Si sa , viceversa, che in Svizzera occupano 2.700.000.000 di metri quadri. Là i tetti fotovoltaici versano in rete 900 Rotore a pale fisse kWh all'anno per ogni kWp installato (con il soleggiamento medio svizzero; quello italiano è superiore almeno del 20 per cento). Oggi i moduli solari arrivano a «rendimenti» del 14 per cento, o più; ma si faccia pure conto solo su un 10 per cento: un generatore da 1 kWp che renda il 10 per cento occupa 10 metri quadri; quindi i 2.700.000.000 di metri quadri occupati dalle costruzioni potrebbero ospitare moduli per 270.000.000 di kWp; che produrrebbero 270.000.000 x 900 = 243.000.000.000 di kWh all'anno: che sarebbero pari a 5 volte i 47.882.000.000 di kWh consumati in tutta la Confederazione, industrie comprese, durante il 1995. Per molti anni la Svizzera ha promosso la diffusione di quel tipo di impianti, quasi solo facendo leva sul senso civico ed ecologico dei suoi cittadini. A fine '96 ne aveva 820 in esercizio, in gran parte di proprietà privata e tutti realizzati da privati. Da quest'anno per ogni nuovo kW di picco installato c'è un premio di 3000 franchi; che copre il 20-25 per cento del costo. In Germania, una campagna simile rivolta alle famiglie - anche per educarle ad un uso razionale dell'energia - offre finanziamenti fino al 70 per cento dei costi; contro l'impegno a riferire ogni mese su rendimenti, avarie e consumi a una banca dati, costituita in vista di futuri sviluppi. Gli im¬ pianti tedeschi sono oggi circa 2500, di proprietà privata e realizzati tutti da aziende private. Il Giappone intende sovvenzionare, fra aprile 1997 e marzo 1998, 9400 tetti fotovoltaici da 4 kWp ciascuno, cioè sei volte i 1600 messi in funzione nei dodici mesi precedenti. Ciò richiederà il doppio dei moduli fotovoltaici prodotti annualmente in quel Paese; che quindi dovrà importarne, pur essendo uno dei maggiori produttori, oppure dovrà aumentare ancora la produzione (il che potrebbe determinare "Tina Certa diminuzione dei prezzi). La diffusione di questi impianti stimola la ricerca e crea nuove attività: come la produzione non solo di moduli ma anche di componenti vari e perfino di tegole fotovoltaiche che fanno apparire un tetto «solare» come un tetto normale. Tutto ciò accade in Paesi autosufficienti per l'elettricità (noi lo siamo solamente al 20 per cento), meno soleggiati del nostro e che non hanno rinunciato al nucleare. Sarebbe quindi logico che, su quella strada, l'Italia fosse in testa. Invece i tetti fotovoltaici italiani sono forse una decina in tutto; alcuni realizzati dall'Enel e di sua proprietà; altri realizzati da privati, ma collegati solo a reti di aziende municipalizzate. Un ennesimo nostro ritardo causato dalla tardiva soluzione di un problema normativo-tecnico legato al fatto che quegli impianti versano energia in rete. Se infatti la società distributrice deve intervenire sulla rete, e perciò staccarvi la corrente, deve essere certa che i generatori solari collegati a essa si Ora anche in Italia un condominio può produrre energia con celle al silicio e venderla all'Enel disconnettano in automatico e nello stesso istante. Quindi l'apparato elettronico che collega il generatore alla rete, l'«inverter», deve sia trasformare in corrente alternata, sincrona a quella di rete, la corrente continua erogata dal generatore, sia isolarsi dalla rete quando vi venga a mancare la corrente. Un problema del resto banale, e risolto infatti nelle migliaia di inverter operativi in altri Paesi, dove la scelta fra le (poche) possibili soluzioni tecniche era stata fatta senza difficoltà. Anche in Svizzera, dove le società erogatici sono più di 2000. In Italia, la stragrande maggioranza degli utenti è servita da una società sola, ma non per questo se ne è avuto un vantaggio. Dapprima infatti l'intera questione fu snobbata. Dopo alcuni anni, forse considerando che se Paesi tanto avanzati continuavano a crederci meritava occuparsene, si è cominciato a parlare di generatori so- pale fisse

Persone citate: Chicco Testa

Luoghi citati: Germania, Giappone, Italia, Svizzera