« Una ribellione al femminile »
.:ÌKiife, « Una ribellione al femminile » La Wertmuller: cominciai per darmi un tono LA PENTITA DEL «PACCHETTO» ROMA ONNA, colta, appartenente a un certo ambiente sociale. E' il ritratto del «fumatore accanito» e vi si può riconoscere la regista Lina Wertmuller. Quello con la sigaretta per lei è stato un lungo amore. Iniziato prestissimo, coltivato per anni, e mai interrotto. Signora Wertmuller, allora lei è tra i fumatori irriducibili? «Guardi che io oramai fumo pochissimo. Al massimo quattro sigarette al giorno. Prima ne fumavo moltissime». A che età ha ceduto al fascino della sigaretta? «Giovanissima. Avevo 11 o al massimo 12 anni. Ero una specie di Giamburrasca tanto che mi hanno cacciata da 11 scuole. In uno di questi cambi capitai, a metà anno, in un istituto di suore. Madre Renata in classe ci disse che aveva saputo che c'era tra di noi qualcuno che fumava e chiese come fioretto per il Natale di smettere. Allora mi accorsi, con terrore, che io non fumavo e mi affrettai a farlo. Mi iniziò la moglie di Ma- stroianni, Flora Carabella». Dunque vista la sua storia sembrerebbe inutile proibire ai giovani di fumare? «I giovani sono sempre attratti da Lucignolo. E poi pensano di essere immortali e dunque sono più esposti. Per questo più che proibire sono utili le campagne di informazione, come in America dove infatti i tumori al polmone sono molto diminuiti». Cosa la ha convinta a ridurre le sigarette? «Il terrore. Dovrei non fumare neanche quelle quattro sigarette che mi concedo. Ma mi sono regalata questa cosa come fosse un cono gelato. Ma ho buone intenzione di smettere». Dunque con lei le campagne antifumo hanno avuto successo. «Non c'è dubbio». Le statistiche dicono che sono le donne colte a fumare di più. «Il fumo è una di quelle scemenze che si iniziano da ragazzini. Il momento in cui ci si preoccupa di come apparire, di come farsi coraggio, darsi un tono. E poi si continua. La sigaretta è, e non solo per le donne, come un bastone che aiuta a muoversi». Esiste una seduzione della sigaretta? «Almeno fino a qualche tempo fa la sigaretta veniva considerata come una cosa con una sua eleganza e una sua intellettualità. Nei libri, nel cinema. Basti ricordare Humphrey Bogart con la sigaretta perennemente sulle labbra o Greta Garbo che diceva con voce sensuale e profonda "dammi una sigaretta". Una moda, una scemenza con cui ci si dava un tono. Vi era tutta una segnaletica del fumare, su come aspirare, come reggere la sigaretta. Un vero linguaggio», [m. cor.] La regista Lina Wertmuller
Persone citate: Flora Carabella, Greta Garbo, Humphrey Bogart, Lina Wertmuller, Wertmuller
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