Albania, Roma mette in campo Angioni

Albania, Roma mette in campo Angiomi Incisa di Camerana ambasciatore a Tirana. Prodi: vegiieremo sulla trasparenza del voto Albania, Roma mette in campo Angiomi L'ex generale coordinerà la ricostruzione del Paese TIRANA DAL NOSTRO INVIATO Da Beirut all'Albania. Torna in campo il generale Franco Angioni, 64 anni, dall'agosto scorso a riposo, ma ieri richiamato dal Consiglio dei Ministri a ricoprire la delicata, ed inedita, carica di Commissario Straordinario per l'Intervento in Albania. Il ruolo dell'ex comandante della missione in Libano, e poi della Forza Mobile della Nato, sarà quello di coordinare tutta l'ampia gamma degli interventi italiani con particolare riferimento ai settori della giustizia, della pubblica istruzione, della sanità e della produzione. Il Consiglio dei Ministri ha anche ufficialmente designato Manfredo Incisa di Carnerana, 61 anni, torinese, a sostituire Paolo Foresti nella carica di ambasciatore d'Italia a Tirana. Foresti, dopo una tappa romana, dovrebbe andare in Argentina. Riferendosi alla sua visita, domani, a Tirana, Prodi ha detto ai giornalisti a Bologna che i suoi colloqui con i politici «verteranno tutti sulle elezioni: la data, la trasparenza, la sicurezza e la loro democraticità. E' un compito pesantissimo che dobbiamo assumerci ma è l'unico che può salvare l'Albania». Alla domanda se l'Italia manderà dei propri osservatori, Prodi ha risposto: «Non c'è dubbio. La responsabilità di coordinamento delle elezioni non sarà dell'Italia, ma internazionale. Ma l'Italia assumerà un compito di sorveglianza e di controllo della protezione della trasparenza». La scelta del generale Franco Angioni, un paracadutista di grande esperienza e di enorme popolarità, è una indiretta conferma del delicato momento che sta attraversando l'impegno italiano in questo Paese: la rigidità del mandato che si scontra con la richiesta di un'azione più incisiva e meno distaccata contro la violenza delle bande, la necessità di garantire un adeguato supporto logistico alla consultazione elettorale, l'urgenza di un intervento volto a riorganizzare polizia e servizi segreti in gran parte ancora politicamente schierati, l'esigenza di rimettere in piedi un sistema penitenziario in grado di accogliere i numerosi criminali che spesso tornano in libertà per mancanza di sbarre, la valutazione di un aiuto concreto a strutture sanitarie che sono ovunque da Terzo Mondo. La notizia dell'arrivo del generale Angioni è stata accolta senza entusiasmi negli ambienti militari dove si fa notare che «il mandato è riferito soltanto a ruoli civili». In altre parole il commissario straordinario non dovrebbe avere la minima influenza sull'operato della Forza Multinazionale di Protezione. Nella pratica, si vedrà. Ambienti militari a Tirana hanno intanto confermato la necessità di un aumento della forza del contingente multinazionale, ma la reale consistenza è qui indicata fra 1000 e 2000 uomini. C'è infatti da conciliare un capillare controllo delle strade durante la consultazione elettorale, una discreta sorveglianza dei seggi e l'onerosissimo impegno di scorta degli osservatori (che nella giornata di ieri, pur in presenza di un numero di rappresentanti Osce molto ridotto, ha impegnato ben 14 team militari per una forza di oltre 400 uomi- ni). Sono intanto annunciati in arrivo altri elicotteri da trasporto, utilissimi in considerazione del pessimo stato di quasi tutte le strade. Intanto la Nato potrebbe intervenire per «restaurare il funzionamento dell'esercito albanese, garantendone il controllo democratico». Una missione in tal senso è stata proposta dal segretario di stato Usa Madeleine Albright nel corso della riunione del consiglio euro-atlantico a Sintra, in Portogallo. La giornata ha vissuto altri momenti positivi, 11 presidente Sali Berisha, dopo aver bocciato cinque candidature, ha finalmente accolto la proposta del premier Fino di nominare a capo dei Servizi Segreti l'avvocato Arben Karini, un uomo considerato equilibrato, vicino al partito repubblicano. Altro elemento che potrebbe dare maggior stabilità politica è la nascita della «Destra Albanese Unita», una coalizione di sei partiti politici che ha il duplice impegno di «contrastare l'avanzata delle sinistre» e «l'autocrazia del presidente Berisha». L'alleanza, che è stato sottolineato «non ha soltanto finalità elettorali», interessa il fronte nazionale, l'unione cristiano democratica, il partito conservatore, il partito della destra democratica, il partito repubblicamo e il movimento per la democrazia. I Comitati Nazionali, l'organismo nel quale sono confluiti 28 comitati civici del Sud dell'Albania, hanno intanto annunciato che prenderan¬ no parte alle elezioni politiche. Unica nota stonata della giornata le raffiche di mitra esplose, nella notte, contro un elicottero Sikorsky D3 della Marina Militare, atterrato a Valona intorno alle 23,30 per evacuare una ragazzina di 14 anni, Jonida Boraku, colpita al capo da un proiettile esploso per gioco dal fratello, che aveva trovato una pistola per strada. L'elicottero è poi decollato poco dopo mezzanotte, fra scie dei proiettili traccianti, raggiungendo Bari senza danni, circa un'ora dopo. Qui la giovane è stata immediatamente operata e le sue condizioni, pur nella notevole gravità, sono leggermente migliorate. Angelo Conti Freddi i militari: avrà soltanto un ruolo civile A Valona raffiche di mitra contro un nostro elicottero A sinistra soldati italiani in azione a Valona A destra il nuovo ambasciatore italiano a Tirana Manfredo Incisa di Camerana