L'inchiesta intercettazioni «scottanti» di Gio. Bia.

L'inchiesta L'inchiesta Intercettazioni «scottanti» ROMA. Uno dei cardini dell'inchiesta che ha portato in carcere il costruttore Bonifaci, il giudice Savia e il commercialista Melpignano, è la reale proprietà della società immobiliare «Il Promontorio». Per il gip di Perugia non ci sono dubbi: dietro la società c'è Orazio Savia, gli indizi sono definiti «schiaccianti». Tra questi c'è pure un'intercettazione ambientale registrata dal Ros nello studio di Melpignano il 20 marzo scorso, quando il commercialista commenta un suo interrogatorio con Anna Maria Amoretti. «Posso dire che non mi piace molto - dice la donna dopo aver letto evidentemente il verbale -...A freddo lo giudichi incredibile... Tutte queste case che uno compra che non ha mai visto, tutte su segnalazione di Savia, Savia compra il Gualdo (un complesso nella zona di Punta Ala, ndr)...y>. Ribatte Melpignano: «D'altra parte quelli so' i fatti, che devo dì (...) Chi cazzo ha riciclato i soldi di questo, che cazzo ne so io, tutto potevo pensa tranne che provenissero da parte illecita». La conversazione tra i due prosegue, Melpignano fa delle valutazioni sull'inchiesta condotta dai magistrati perugini e poi dice: «Secondo me quello che manca a questi è la prova che Orazio ha preso soldi da qualcuno, perché tutto il castello, oltretutto, è solo... c'è pure questo fatto... hai capito... che sia di Orazio la società gli elementi ce li hanno, hai capito...». Ma è proprio il gip a sciogliere i dubbi di Melpignano sui pagamenti a Savia. La prova dei soldi passati da Bonifaci a Savia sarebbe «documentale». In tre occasioni, quando il giudice doveva acquistare degli immobili, i pagamenti sarebbbero stati effettuati tramite i conti bancari di Bonifaci, sempre attraverso Melpignano. [gio. bia.]

Persone citate: Anna Maria Amoretti, Bonifaci, Orazio Savia, Savia

Luoghi citati: Melpignano, Perugia, Roma