«la magistratura si è già mossa»

«la magistratura si è già mossa» «la magistratura si è già mossa» 7/procuratore Papalia: fatti reali, non ragazzate Dottor Papalia, come procuratore capo di Verona, è d'accordo con il presidente Scalfaro? «La magistratura è da tempo che si sta attivando per reprimere atti illegali. Ma tengo a precisare che ci siamo mossi prima dell'ammainabandiera, per acquisire elementi probanti e sostenere l'accusa di organizzazione militare finalizzata a scopi politici». Rivendica? «Il mio ufficio, già dall'estate del '96 ha aperto un'inchiesta sulle camicie verdi. E ora siamo ad un punto avanzato per sostenere l'accusa». Anche contro i «cattivi maestri», come li chiama Scalfaro? «Chi?» I «cattivi maestri». Ha capito a chi si riferisce? «Ah sì, a quelli che divulgano concetti sbagliati, che esaltano principi che non sono legali». Ha in mente qualcuno in par¬ ticolare? «Io no, ma forse la domanda andrebbe girata al presidente Scalfaro». Il presidente ha anche detto che azioni come quella di piazza San Marco hanno danneggiato la serietà dello Stato. Concorda? «Vero. L'immagine dello Stato è rimasta danneggiata. Fero...». Però? «Già a settembre, veniva sostenuto che si dovevano dare segnali precisi per l'indipendenza, che tutto doveva avvenire in modo conclamato. Certi proclami sono finiti sulle prime pagine dei giornali, ne ha parlato la televisione per giorni. E ancora se ne parla». Si riferisce alla marcia sul Po? «Proprio a quella». Ma lei non fa nomi. Giusto? «Chiedeteli al presidente Scalfaro». Anche su piazza San Marco, indaga sempre lei... «Qui a Verona, ci sono le indagini sul gruppo che ha dato l'assalto al campanile di San Marco. Ma solo per i reati associativi, perché per il fatto in sè è già in corso il processo a Venezia». Va bene. Ma usando le parole di Scalfaro, dove finiscono secondo lei le carnevalate e iniziano gli atti illeciti? «Vedremo quali sono state le modalità delle azioni. Noi, come procura, perseguiamo solo fatti e reati gravi. Non mi sembra il caso di parlare di carnevelate... ». Anche se il blindato di San Marco era un trattore con un po' di lamiera attorno? «Non è così semplice... Valuteremo anche tecnicamente tutte le armi e le attrezzature trovate a disposizione di Fausto Faccia e degli altri arrestati, per i fatti di Venezia. Però mi sembra semplicistico liquidare tutto con "un trattore e un po' di lamiera..."». C'è un altro problema. In carcere sono in dieci, quaranta li avete individuati con il video che loro stessi avevano girato, con le schede di adesione corredate da nome, cognome e indirizzo. Ma sul consenso che in Veneto sembra raccogliere il gruppo dei secessionisti, cosa può fare la magistratura? «Probabilmente ci sono dei problemi sociali che trovano una bandiera dietro alla parola secessione. Per molti questa è una parola magica». E basta? «Noi non lavoriamo sugli slogan, sulle parole d'ordine agitate in una piazza a cui, per mille questioni, in molti o in pochi si possono poi aggrappare. Noi, come magistrati, interveniamo solo quando si commettono reati. Il presidente Scalfaro, già un anno fa aveva ricordato che "l'Italia ha dimostrato che il codice viene usato nei confronti di chiunque". E così deve essere». [f. poi.] «Già un anno fa il Presidente aveva detto che "in Italia il codice si applica a chiunque"» Il procuratore capo di Verona Guido Papalia

Persone citate: Dottor Papalia, Fero, Guido Papalia, Papalia, Scalfaro

Luoghi citati: Italia, Venezia, Verona