Aziende i conti del bene di Ugo Bertone

Piaggio, Sgs-Thomson, Dioguardi tra i nomi impegnati nei progetti Piaggio, Sgs-Thomson, Dioguardi tra i nomi impegnati nei progetti Aziende, i coirti del bene Si fa largo il non profit MILANO. Lo slogan più efficace l'ha coniato Sydney Swartz, numero uno della Timberland: «Si può far bene facendo del bene...». Sarà un caso, infatti, ma da quando l'azienda ha preso a finanziare (5 milioni di dollari l'anno) i «City year», cioè i volontari che puliscono le strade o aiutano gli handicappati, i profitti di Timberland hanno ripreso a salire, assieme alla sua reputazione. Il «non profit», ovvero le attività economiche che non prevedono profitto (o meglio, ove i profitti vengono reinvestiti per utilità sociale), è anche questo. E non solo negli Usa, patria di questa formula che da sola assorbe il 6,8% dell'occupazione nazionale. Anche in Italia (420 mila addetti in tutto, 1' 1,8% dell'occupazione) le imprese hanno mosso i primi passi per allargare l'area dell'economia a «non scopo di lucro» anche se i problemi (soprattutto il trattamento fiscale) non mancano. Ma i pionieri ci sono. Come la Masotina spa di Corsico, prima cintura milanese, azienda leader nel recupero e riciclaggio della carta da macero. L'estate scorsa, assieme a Sodalitas (l'associazione di Assolombarda che promuove l'imprenditoria sociale) e il consorzio Cgm, l'azienda ha progettato e dato il via al servizio di raccolta rifiuti in uffici, scuole ed enti pubblici. Da pochi mesi l'o- perazione «Getta e usa» ha coinvolto come clienti una ventina di aziende di primaria grandezza, da Telecom alla Snam, dando lavoro a decine di persone delle cooperative sociali. Sul piano economico, è già stata centrata la raccolta di alcune migliaia di quintali di carta nei contenitori progettati dall'azienda di Francesco Masotina. Altro esempio, stavolta nel Sud. Riguarda la Dioguardi, impresa edile pugliese. «L'impresa di costruzione - spiega Gianfranco Dioguardi - deve concepire un nuovo concetto di edilizia come strumento sociale. Deve pensare, insomma, alla manutenzione del territorio». Di qui la nascita del «cantiere-evento»: non più una fonte di disturbo ma occasione per comuncare con il quartiere, i disoccupati e gli studenti della scuola dell'obbligo. E così Dioguardi ha «adottato» a Bari la scuola media Lombardi nel quartiere a rischio San Paolo. In scuola sono state introdotte inizative modellate sulla cultura d'impresa (sport, informatica e altro) con il risultato di azzerare il fenomeno dell'abbandono scolastico. Gli esempi possono continuare: dagli investimenti mobilitati dalla Piaggio con il Progetto Pontedera (500 miliardi destinati anche ad interventi urbanistici), allo sforzo per la formazione di Siemens o SgsThomson. «E' inevitabile: in questo momento, mentre si sta ridisegnando il confine tra Stato e mercato, non può che maturare una coscienza sociale più sensibile anche tra le imprese». Parla così Diana Bracco, imprenditrice e animatrice di Sodalitas, e annuncia: «Stiamo traghettando verso il nuovo status di organizzazione di diritto privato una grande Ipab, attiva nel socio-sanitario con 1400 miliardi e 120 miliardi di fatturato». Una sorta di rigenerazione per le strutture burocratiche di casa nostra. Mentalità da privati al servizio, stavolta, del profitto collettivo e non privato. In Usa funziona, in Italia perché no. Intanto, mister Timberland ha pronto un progetto per Milano: ripulire parco Sempione. Ogni dipendente del gruppo, come in Usa, potrà usare un pacchetto annuo di 24 ore retribuite. Ugo Bertone Gianfranco Dioguardi