Crescita zero per il Sud E il Nord è più lontano

Stabile l'aumento delle retribuzioni L'indice annuo di aprile al +4,5% Crescita zero per il Sud E il Nord è più lontano ROMA. Il Sud si allontana e il 1996, anno caratterizzato da una crescita molto modesta, segnato un ulteriore aumento del divario Nord-Sud. Il prodotto interno lordo è aumentato nel corso dell'anno passato soltanto dello 0,1 per cento nel Mezzogiorno contro lo 0,9 per cento nel Centro-Nord. Il prodotto per abitante nelle regioni meridionali è sceso al 55 per cento di quello delle regioni centrosettentrionali, a fronte del 58 per cento registrato solo nel 1993. I dati essenziali dell'andamento congiunturale dell'economia meridionale nell'anno scorso sono stati anticipati dalla Svimez e saranno analizzati in dettaglio nel «Rapporto 1997 sull'economia del Mezzogiorno» che sarà presentato, nella prima quindicina di luglio. Fra questi, spicca che l'aumento dei consumi delle famiglie è stato al Sud ancora più modesto che al Nord (0,3 per cento contro 0,9). Gli investimenti sono addirittura diminuiti, anche se solo dello 0,2 per cento, mentre sono aumentati dell'1,6 per cento nel resto del Paese. L'occupazione segna ancora una diminuzione nel Mezzogiorno (-0,2 per cento) e un ulteriore recupero nel Centro-Nord (0,3 per cen- to). Secondo la Svimez, la ripresa verificatasi a partire dal 1994 ha influenzato molto poco l'economia meridionale. Nel triennio 1994-96 il prodotto del Mezzogiorno è aumentato, in media, dello 0,7 per cento contro il 2,3 per cento nel Centro-Nord. Sostanzialmente stagnanti gli investimenti, aumentati dello 0,1 per cento all'anno, mentre nel resto del Paese sono cresciuti ad una media annua del 3,7 per cento. L'aumento dei consumi delle famiglie meridionali è stato nel triennio inferiore all'I per cento mentre nel Centro-Nord si è avuta una crescita dell'1,5 per cento. Tra il 1994 e il 1996, l'occupazione è diminuita nel Mezzogiorno di 133 mila unità di lavoro ed è aumentata nel Centro-Nord di 116 mila unità. La situazione preoccupa il Parlamento. Ventinove senatori della sinistra de¬ mocratica hanno inviato ieri una lettera al segretario del pds, Massimo D'Alema, e al capogruppo in Senato, Cesare Salvi, per richiamare l'attenzione sui problemi del Mezzogiorno. L'appello arriva all'approssimarsi di alcune scadenze, come il varo del documento di programmazione economica e finanziaria, la verifica dello Stato sociale, i lavori della bicamerale, la prossima legge finanziaria che «rendono ancora più stringente e non più eludibile una messa a punto della politica del governo e. della nostra impostazione sui problemi del mezzogiorno». I senatori, che parlano di «nuovo meridionalisino», sottolineano la necessità di assumere decisioni politiche «tanto a livello di partito in ambito nazionale e regionale, che con riferimento ad una incisiva, risolutiva azione nei confronti del governo, da incalzare con assoluta determinazione». Dura denuncia della Svimez: scendono investimenti e consumi ll ministro del Lavoro Tiziano Treu

Persone citate: Cesare Salvi, Massimo D'alema, Tiziano Treu

Luoghi citati: Roma