Gli abusivi paralizzano la Valle dei Templi

Gli abusivi paralizzano la Valle dei Templi Il vescovo: «Fermate le demolizioni delle case». Ma i Verdi vogliono i bulldozer già da lunedì Gli abusivi paralizzano la Valle dei Templi Due ore di blocchi, è guerra tra Curia e Regione AGRIGENTO. Per evitare la demolizione delle loro 450 case costruite senza permessi nella Valle dei Templi, anche ieri gli abusivi di Agrigento hanno attuato una serie di clamorose manifestazioni. Ora sono pronti a intensificare le loro iniziative nell'imminenza di lunedì 2 giugno. Una data fatidica, qui ad Agrigento, non per la Festa della Repubblica, ma perché la soprintendenza ai Beni Culturali e Ambientali ha notificato ai proprietari le prime ordinanze di demolizione di 28 case, edificate per lo più a distanza dai templi dorici ma pur sempre nella «zona A». Con la pressione della piazza gli abusivi sperano di ottenere anche stavolta quel che in passato sono riusciti a strappare: la sospensione di ogni iniziativa punitiva da parte di Regione e Comune con il conseguente alt alle ruspe che dovrebbero abbattere le costruzioni illegali. Nella loro azione, che a tratti assume voci e luci di una protesta popolare, gli abusivi della Valle hanno accanto a sé personaggi illustri. Come il vescovo Carmelo Ferraro, che ieri si è schierato con loro, inviando un messaggio al presidente della Regione Giuseppe Provenzano, anche lui a dir poco perplesso sull'opportunità di far demolire lunedì le prime case. Mercoledì, Provenzano, a Roma, aveva provato a impegnare, sia pur soltanto per un rinvio delle demolizioni, Walter Veltroni nella duplice veste di vicepresidente del Consiglio e di ministro dei Beni culturali. Ma a Roma è stato fatto presente che la Regione in materia è autonoma e che ogni decisione dev'essere sua. E' una legge dello Stato, comunque, a prevedere le demolizioni in casi come questo di Agrigento. E così Ferraro ha chiesto a Provenzano «la sospensione di un iter di legge elaborata all'insegna della concezione di Stato padrone, che può imporre ai sudditi schiavi misure punitive, senza farsi carico delle proprie inadempienze». E mentre gli abusivi, dopo una notte all'addiaccio, ieri attuavano per quasi due ore blocchi nelle due strade che attraversano la valle, in Curia il vescovo scriveva a Provenzano altre parole di fuoco contro lo Stato, additandolo come il primo costruttore abusivo nella Valle dei Templi e che «non si fa carico delle proprie inadempienze e anche delle proprie trasgressioni, con costruzioni come il viadotto Morandi e il museo. La fretta o l'inesorabilità potranno portare danni peggiori dei quali la sua responsabilità non potrà rite nersi estranea», ha aggiunto il presule. E Provenzano ha replicato: «Il prelato abbia la certezza che il presidente della Regione operi secondo ineludibili criteri di legalità e di rispetto delle esigenze sociali L'esecuzione o la sospensione dell'ordine di demolizione non sono nella mia disponibilità. Pur tuttavia interporrò ogni mezzo per ottenere la gradualità del provvedimento in modo che non vi sia un solo cittadino destinato a perdere il tetto». Ieri, i blocchi sono stati rimossi solo dopo che il questore Oscar Fioroni ha persuaso gli abusivi a desistere in attesa di sviluppi. Ma non sono mancati momenti di tensione. E il sindaco Calogero Soda¬ no ha ripetuto quel che ha rilevato già da tempo: si realizzi un severo ma realistico piano, che tenga conto di una ragionevole dimensione del parco archeologico ^ ^ non necessariamente così ampia come l'attuale. E siano salvate le case che possono armonizzarsi con il contesto ambientale, ad esempio quelle di edilizia rurale. Per il resto - ha aggiunto - si proceda a demolizioni nei casi in cui i proprietari sono indifendibili. E mentre Legambiente non si pone rigidamente contro gli abusivi meno sfacciati, i verdi sono intransigenti: vogliono i bull¬ dozer già da lunedì mattina. Intanto, il problema è stato al centro di una riunione mterministeriale tra Veltroni, il ministro dei Lavori Pubblici Paolo Costa e i tecnici dei ministeri. Antonio Ravidà solo cittadino destinato a perdere il tetto». Ieri, i blocchi sono stati rimossi solo dopo che il questore Oscar Fioroni ha persuaso gli abusivi a desistere in attesa di sviluppi. Ma non sono mancati momenti di tensione. E il sindaco Calogero Soda¬ del parco archeologico ^ ^ non necessariamente così ampia come l'attuale. E siano salvate le case che possono armonizzarsi con il contesto difendibili. E mentre Legambiente non si pone rigidamente contro gli abusivi meno sfacciati, i verdi sono intransigenti: vogliono i bull¬ Pubblici Paolo Costa e i tecnici dei ministeri. Antonio Ravidà Un'immagine della Valle dei Templi

Luoghi citati: Agrigento, Roma