Si uccide per debiti un piccolo imprenditore di F. A.
Si uccide per debiti un piccolo imprenditore Catania, era proprietario di un supermarket Si uccide per debiti un piccolo imprenditore CATANIA. Sul biglietto che ha lasciato alla moglie ha scritto solo «perdonami». Nessuna spiegazione per quel gesto estremo e terribile. Ma dietro il suicidio di Pietro Crisali, 53 anni, titolare di un piccolo supermercato di Catania, potrebbe esserci il dramma di debiti cui non potere più fare fronte. Lo ipotizza, a mezza voce, la stessa moglie interrogata ieri sera, poche ore dopo la scoperta del cadavere da parte di alcuni agenti della polizia stradale. La donna, tuttavia, non ha saputo spiegare che tipo di debiti aveva il marito e con chi li aveva contratti. Il corpo di Crisali è stato notato dai poliziotti ieri pomeriggio, poco dopo le 15, nel tratto dell'autostrada Messina-Catania nei pressi di Acireale. Penzolava da un viadotto e quando è stato scoperto era ancora in vita, anche se la corsa all'ospedale di Giarre è stata inutile. Pochi minuti prima, un'altra pattuglia della Stradale aveva notato l'auto di Crisali ferma sulla corsia d'emergenza, in mezzo al viadotto. Agli agenti, l'uomo aveva detto di essere stanco e di essersi fermato pochi minuti per fumare una sigaretta. Poi però ha messo in atto il suo proposito, si è legato una corda attorno al collo e si è lasciato cadere nel vuoto. Il supermercato di Crisali, in via Leucatia, in un quartiere periferico ma molto frequentato della città, negli ultimi tempi pare non andasse molto bene e l'uomo si era così indebitato. La moglie ha detto di non sapere chi siano i creditori perché in famiglia parlava poco degli affari del negozio. Le indagini adesso dovranno accertare chi, se banche o usurai, hanno prestato denaro a Crisali, costringendolo poi a farla finita. [f. a.]
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