Bundesbank, Waigel non molla

Bundesbank, Waigel non molla Per il titolare delle Finanze la rivalutazione dell'oro può entrare in vigore già quest'anno Bundesbank, Waigel non molla Ma le opposizioni contestano il ministro BONN. Theo Waigel non demorde e, all'indomani del clamoroso «strappo» con la Bundesbank sulla rivalutazione delle riserve auree, indifferente agli attacchi delle opposizioni che reclamano a gran voce le sue dimissioni, ieri ha riaffermato la bontà della sua scelta: le riserve d'oro vanno rivalutate in tempi brevi, la manovra è necessaria anche se la Germania, ha voluto precisare, «riuscirebbe comunque a rispettare i parametri di Maastricht». In aiuto del ministro delle Finanze al centro ormai di una bufera è venuto il braccio destro del cancelliere Helmut Kohl, il capogruppo parlamentare Wolfgang Schaeuble. Maestro nell'istradare le leggi in Parlamento, Schaeuble ha assicurato che i deputati decideranno ancor prima della pausa estiva l'emendamento alla normativa sul funzionamento della Bundesbank, necessario per avviare la rivalutazione. E' una previsione che di certo non rallegra gli uomini di Francoforte. La Bundesbank, infatti, non è contraria alla rivalutazione in quanto tale ma giudica che vada fatta solo dopo il 1° gennaio 1999, quando si saprà con certezza chi sono i partecipanti all'Euro, e non vuole poi che avvenga per forza di legge, vedendo nell'imposizione una limitazione della sua autonomia, sempre gelosamente difesa. Ma in Parlamento, dove la coalizione cristiano-liberale di Kohl dispone di una maggioranza risicata, Waigel dovrà fare i conti con le opposizioni di sinistra ben deci- se ad ottenere la sua testa. Socialdemocratici e ecologisti presenteranno una mozione di censura fin dalla settimana prossima e, considerato il favore di cui gode la Bundesbank presso l'elettorato, sperano di avere questa volta dalla loro parte anche deputati delle unioni cristiane di Kohl. «Siamo di fronte ad uno scandalo politico senza precedenti nella storia della nostra Repubblica» hanno detto i leader degli ecologisti Kerstin Mueller e Joschka Fischer: il governo fa a pezzi la stabilità del marco e l'indipendenza della Bundesbank e mette in pericolo l'introduzione dell'Euro. Rudolf Scharping, capogruppo parlamentare socialdemocratico, ha riassunto il suo pensiero in una frase che suona come un'invettiva: «Quell'uomo - ha detto riferendosi a Waigel - non è più tollerabile». Dalla sua casa in Baviera, dove ha trascorso la giornata di ieri, festiva in Germania, il ministro delle Finanze ha mostrato di dare scarso peso agli attacchi: «Ogni giorno sento qualcuno reclamare le mie dimissioni ma sono in carica da otto anni e ormai ci sono abituato» ha detto durante un'improvvisata conferenza stampa. Waigel ha precisato che le riserve d'oro saranno rivalutate al 60 per cento del valore di mercato e che la massima parte dei mezzi finanziari così liberati andranno utilizzati per rafforzare il capitale proprio della Bundesbank. L'altra parte sarà destinata, gradualmente, ad un fondo per l'abbattimento dei debiti pregressi, fra cui quelli lasciati dalla ex Ddr e che ammontano a 350 miliardi di marchi. Tutto ciò avverrebbe, ha osservato il ministro, in base ad un piano che la stessa Bundesbank ritiene possibile, anche se solo dal 1999. «Se una cosa va bene nel 1999 - ha argomentato Waigel - non si vede perché sia invece sbagliata nel 1997 e nel 1998». Ma Wilhelm Hankel, ascoltato esperto di questioni valutarie, afferma che il travaso di utili solo contabili alimenta il rischio inflazionistico e accusa Waigel di sminuire di molto la credibilità della politica finanziaria tedesca. Da Parigi un altro esperto, Arnaud Mares, stratega del «Crédit Agricole Indosuez», ha visto nel conflitto fra Bundesbank e governo soprattutto un braccio di ferro sullo sfondo della «questione italiana»: l'istituto presieduto da Hans Tietmeyer avrebbe voluto in realtà avvertire Kohl che ricorrendo alla «creatività finanziaria» diventa impossibile appellarsi alla politica del rigore per tenere l'Italia fuori dall'Euro. Alberto Gini I socialdemocratici all'attacco «Quest'uomo non è più tollerabile» II braccio destro di Helmut Kohl: il Parlamento decida prima dell'estate ***** * * * * A sinistra un'immagine delle riserve auree tedesche Qui accanto il ministro delle Finanze tedesco Theo Waigel con Hans Tietmeyer I socialdemocratici II braccio destro all'attacco di Helmut Kohl: «Quest'uomo non è il Parlamento decida più tollerabile» prima dell'estate A sinistra un'immagine delle riserve auree tedesche Qui accanto il ministro delle Finanze tedesco Theo Waigel con Hans Tietmeyer

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