La banca consola-ricchi di Enrico Benedetto

La banca consoia-ricchi Istituto inglese offre investimenti ai francesi oppressi dal fìsco La banca consoia-ricchi NPARIGI UMERO Verde per i ricchi. Lo propone - attraverso una campagna pubblicitaria già contestatissima - la banca inglese Barclays nella Francia che domenica virerà a sinistra, perlomeno secondo le ultime rilevazioni demoscopiche clandestine. Budget, 3,5 milioni di franchi. Sul teleschermo, un quarantenne incravattato si lascia sfuggire una furtiva lacrima. Il suo dramma ha nome Isf. Ovvero Tassa di solidarietà sulla fortuna (economica). Non si può dire la tragedia sia collettiva. Paga l'imposta strappacore appena un francese su 500. Imprenditori, vecchie famiglie della borghesia, parvenu, vip, grandi proprietari terrieri. Che cosa offre loro Barclays? Non l'evasione, ma la chance d'investire meglio il pingue salvadanaio limitando i danni fiscali. Lo slogan è «Sos Isf». A chi annaspa tra le spire del fisco, si propongono consulenze telefoniche gratis e il salvagente bancario. Aprire un ce chez Barclays richiede 50 mila ff, ovvero quindici milioncini. Argent de poche per i 125 mila contribuenti Isf, che in tal modo entreranno nell'esclusivo clan bancario dal fascino british. In 3 soli anni, la spettabile clientela registra peraltro 40.000 nuovi soci. Grazie, si dice, proprio ai messaggi provocatori che l'istituto adora. Ricordiamo bimbi-bene fabbricarsi aeroplanini con bigliettoni da 500 franchi lanciandoli sul balcone. E l'avido banchiere - un concorrente, beninteso che trangugia i capitali affidatigli sino a esplodere. Un caso, la concomitanza elettorale? Non troppo. Il pcf, che potrebbe sedere nel futuro governo Jospin, preconizza da anni aliquote superiori. E si estenderebbe l'elitario moltiplicando gli infelici riccastri. Di che intasare il Numero Verde. Enrico Benedetto

Persone citate: Jospin

Luoghi citati: Francia