Milano stessa mano per due bombe

Milano, stessa mano per due bombe Identiche quella esplosa dietro Palazzo Marino e quella lasciata a Radio Popolare Milano, stessa mano per due bombe Perìzia conferma la pista di Azione Rivoluzionaria MILANO. La bomba esplosa in piazza San Fedele a Milano è identica a quella inerte, lasciata il giorno dopo davanti alla sede dell'emittente milanese Radio Popolare, da un gruppo che si firma «Azione rivoluzionaria anarchica». «E' un risultato importante», dicono gli mquirenti, che da quel 25 aprile stanno cercando gli autori dell'attentato nella piazza dietro a Palazzo Marino, sede del consiglio comunale, che ha provocato solo danni materiali. Da quel balcone sbriciolato, dai frammenti della bomba, dall'involucro usato per la rivendicazione, magistrati e polizia cercano di risalire agli autori dell'attentato. E non è escluso che i risultati della perizia, possano accelerare le indagini. Oramai non ci sono più dubbi, sulla confezione delle bombe. Le perizie comparative eseguite dal Cis dei carabinieri a Parma e dalla polizia scientifica a Milano, hanno dato lo stesso risultato. I due parallelepipedi alti 20 centimetri, larghi una decina, sono stati eseguiti dalla stessa mano. I risultati delle due perizie sono stati al centro di un vertice ieri pomeriggio a palazzo di giustizia, davanti al procuratore aggiunto Gerardo D'Ambrosio che coordina le indagini. Alla riunione hanno partecipato anche i sostituti Grazia Predella, Massimo Meroni e Ilda Boccassini. Più Roberto Zuliani, l'ufficiale dei carabinieri che comanda il Reparto operativo speciale dell'arma. Si sa che la bomba fatta esplodere in piazza San Fedele il 25 aprile alle tre del mattino, era composta da un parallelepipede riempito con tre chili di polvere da mina. L'involucro era chiuso da un tappo metanico, mentre come innesco era stata utilizzata una miccia a lenta combustione. Identico l'involucro lasciato il giorno successivo all'esplosione, davanti alla sede di Radio popolare. Uguali le dimensioni, analoghe le modalità di costruzione. La bomba, priva di esplosivo, era stata lasciata come rivendicazione da «Azione rivoluzionaria», un gruppo anarchico parti¬ colarmente attivo a metà degli Anni 70 e ritornato in azione due anni fa, con attentati a Firenze e Roma contro obiettivi militari. La bomba, chiusa in una borsa di plastica bianca, era accompagnata da una cassetta audio con la registrazione di canzoni partigiane e anarchiche. Sull'ordigno era verniciato il simbolo dell'anarchia, la «A» cerchiata, più alcuni slogan. Nei giorni successivi, a Radio popolare era arrivata una lettera, con i motivi dell'attentato di piazza San Fedele, a due giorni dalle elezioni ainministrative, nell'anniversario della lotta di liberazione. «Noi siamo fuori e contro ogni istituzione», era scritto. E ancora: «Ricordiamo in questo modo i nostri compagni partigiani caduti nella lotta per la libertà e l'uguaglianza. E non certo per l'identificazione di questo schifo di repubblica». Una rivendicazione ritenuta credibile sin dal primo momento, dagli inquirenti. E adesso, solo con i risultati della perizia, hanno la certezza matematica che chi ha messo la bomba in piazza San Fedele è la stessa persona, che ne ha poi lasciata una analoga davanti alla sede dell'emittente milanese. Ricercata la «postula» del gruppo. Una ragazza alta, molto magra, capelli corti e scuri, che quel giorno indossava un tailleur blu. Alcuni giornalisti di Radio popolare l'hanno notata avvicinarsi alla sede. Di lei esiste poi la registrazione magnetica di ima telecamera fissa collegata a un videoregistratore, puntata sull'ingresso dell'emittente. Carabinieri e polizia hanno sempre smentito di aver identificato la ragazza, di averla riconosciuta da quei pochi frame di nastro magnetico. Ma non è escluso che le indagini sulla bomba di piazza San Fedele, anche grazie ai risultati della perizia, possano portare a sviluppi entro breve. Fabio Potetti I danni provocati dall'esplosione della bomba di Palazzo Marino lo scorso 25 aprile

Persone citate: Gerardo D'ambrosio, Ilda Boccassini, Massimo Meroni

Luoghi citati: Cis, Firenze, Milano, Parma, Roma